Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

martedì 25 giugno 2013

I percorsi d'allenamento: 2. bis: Arcetri - giro di Fisica (pillola nera)

Il dilemma era stato tra pillola blu e pillola rossa con l’alternativa addizionale della pillola viola (I percorsi d'allenamento - 2. Piazzale Michelangelo e Arcetri). Però in fondo erano tre varianti dello stesso percorso (alla fine si torna alla partenza sempre per via Fortini). Qui si tratta di una variante "destra".
Pensavo di conoscere bene queste colline però una piccola gara, Il giro dei ponti, nella sua variante più lunga mi ha fatto scoprire che la pillola rossa poteva riservare una sorpresa, purché, appena imboccata via di San Matteo in Arcetri, resistessimo all’idea di girare a sinistra in via di San Michele in Monteripaldi.
Si prosegue invece scendendo fino a girare a destra in via Suor Maria Celeste.
Costeggiamo così la facoltà di Fisica alla nostra destra e vediamo alla nostra sinistra la scuola del Poggio Imperiale.
Poi scopriamo il motivo per cui questa alternativa si merita il titolo di pillola nera: la salita finale che tramite via Leonardo ci riporta alla torre del Gallo è di quelle che alcuni si sono detti fieri di averla camminata. Io l’ho corsa tutta, guadagnando varie posizioni (che poi ho perso subito dopo in discesa, però vuoi mettere la soddisfazione!). 

Alla fine una bella variante da utilizzare quando ci si sente energetici.
(Percorso)

domenica 23 giugno 2013

Non sei Superman!... Ah no?... (Gli errori del principiante... fuori tempo limite)

- Dai non te la prendere... non sei Superman!... mi dice Elena dal soppalco.
- Ah no?, - faccio io con finta auto-ironia, mentre scendo zoppicando - credevo...
- Eh il problema è questo: che credi di esserlo...



Touché, colpito e affondato. Fine della serata.

Rewind, torniamo indietro: sono appena tornato dalla Notturna di San Giovanni, deluso dalla mia prestazione.
Lo so che è stupido, non è che corra per arrivare primo, ogni volta inevitabilmente corro contro me stesso, confronto i tempi fatti l'anno scorso o un mese fa, sì perché il confronto con i colleghi e compagni di corsa è inutile e ormai indolore: è come correre in corsie diverse, in categorie diverse, in gare diverse, quindi non c'è problema di competizione.
Invece io e me stesso corriamo nella stessa corsia, nella stessa categoria e nella stessa gara.
Quest'anno neanche la scusa del caldo afoso dell'anno scorso.
Questa l'unica scusa è un'accusa. A me stesso.

- Perché sei scontento?
- Perché sono una fava! 
- Questo è assodato, ma nello specifico, che hai fatto? 
- Ieri sera sono andato a correre con Luigi e non sono riuscito a fare una corsetta leggera, come avevo dichiarato solennemente. Non ho resistito e ho comunque tirato. E oggi dopo un po' di chilometri mi sentivo le gambe stanche...

Torniamo ancora un po' più indietro, al giorno prima. Erano giorni che non correvo per il gran caldo, poi ieri la temperatura era scesa e c'era una leggera brezzolina: 

- Andiamo a correre? mi fa Luigi. 
Io che fino a un attimo prima affermavo l'inutilità di correre il giorno prima di una gara, tanto che cosa vuoi che aggiunga un ultimo allenamento a così breve distanza... ecco che abbocco all'amo: 
- Ma si va piano, eh?
Per poi finire che tra un ansimo e l'altro sento da dietro: 

- Rallenta!...  
- Sì, ora rallento...

- Dai non te la prendere... non sei Superman!...
- Ah no?, credevo...
- Eh il problema è questo, che credi di esserlo...

La morale? A meno di non essere Superman, il giorno prima di una gara riposati pure:  allenato poco? pazienza oramai cosa hai fatto, hai fatto, e in più stai trascurando il contributo di spinta che può avere un'abbondanza di energia... 

La morale 2? Non sono Superman. Ma non lo dite in giro, è così bello pensarlo!...

mercoledì 19 giugno 2013

5.3 A San Domenico (riscendendo lungo l’Affrico) (grazie a “Correre con l’arte”)

Una breve gara in una ancora piacevole serata di inizio giugno, la “Correre con l’arte”, mi ha fatto scoprire strade (s)correvoli che non vedo l’ora di riproporre e condividere con qualche amico anche per gustarmi dettagli e viste che, nella frettolosità e fatica di una gara, mi sono senz’altro sfuggiti.Oltretutto si tratta di strade mai percorse sebbene quasi in città.
Si parte da Piazzale Donatello (al cui centro galleggia l’isola del “Cimitero degli Inglesi”).
Il primo tratto è un puro trasferimento: via Farina, via Mannelli, ponte al Pino, via Pacinotti. Una volta attraversato anche viale Volta comincia il vero percorso.
Si sale per via della Piazzuola con una pendenza sempre più impegnativa fino a spuntare dietro l’ex-ospedale di Camerata.
Si prende via di San Domenico come per tornare a Firenze ma alla prima curva, nel muro a sinistra si apre una stradina, via di Camerata (anch’essa mai percorsa e mai, vedendola, mi ero neppure posto il probleme di dove andasse finire).
Si comincia a scendere. A via del Palmerino si gira a sinistra.
Alla prima possibiltà si segue a destra, costeggiando un fosso che altri non è che il torrente Affrico, neanche quello avevo mai visto. Si arriva a una rotonda in cui via Lungo l’Africo si divincola tra via del Salviatino e viale Righi.

Si percorre via Lungo l’Affrico che con la sua parallela costeggia una sorta di stretto giardino che corre fino all’Arno: il torrente fu interrato negli anni ’50. Mi ricordo che mio padre mi raccontava che nel dopoguerra per arrivare al ristorante di mio nonno i clienti dovevano attraversare quell’affluente dell’Arno.
Arrivati al cavalcavia che porta a piazza Alberti (chi abbia avuto il piacere di percorrere la maratona di Firenze se ne ricorderà con qualche brivido: quella breve ma erta pendenza verso il 32°  chilometro non è da affrontare alla leggera. Ma si quj siamo all’ottavo chilometro di una breve galoppata. Girando stretto a destra si riprende via Mannelli e si torna a piazzale Donatello per dove siamo partiti concludendo i nostri 9km.