Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

martedì 10 gennaio 2012

I percorsi di allenamento - 4. Tra Careggi, Castello, Quinto e Sesto

Certo l’uomo è abitudinario, checché, grazie alla cultura e allo spirito di contraddizione, cerchi di essere imprevedibile.
E il runner è un uomo (nel senso di specie).
Infatti, guardando indietro a questi ultimi anni in cui ho preso a approfittare della pausa pranzo per correre, mi rendo conto per lunghi periodi ho continuato a alternare al massimo un paio di percorsi, con qualche eccezione giusto per concedersi una botta di vita. Poi, magari in seguito a una variazione ambientale (chiusura di un sottopasso) o costitutiva (si è inserito nel gruppo un nuovo adepto) ecco che ho cambiato paio di percorsi, e quelli prima quasi non li faccio più, e così via.

Descriverò qui di seguito i percorsi in senso cronologico, per me, ovviamente, per come li ho scoperti e adottati io, per altri avranno altre priorità ma tant’è, sono sempre dei percorsi.

Un’altra considerazione: giocoforza, il punto di partenza e di arrivo corrispondono più o meno al Parco Lippi su via Ricasoli, pertanto tutti i percorsi avranno dei tratti iniziali e finali obbligati, che non costituiranno certo l’essenza del giro in questione essendo delle tappe di trasferimento ma io racconto quello che vivo io, se qualcuno che legge e abita o lavora nei paraggi e vuole provare questi giri, essendo runner di mondo, saprà tagliare quello che non gli serve e aggiungere a seconda della bisogna.



4.1  Villa Corsini – Villa La quiete – Loggia dei Bianchi
Asfalto / pressoché pianeggiante / 7.5 km (giro)

Inizio ovvio: Parco Lippi e sottopasso della ferrovia. Via del Sodo, si attraversa cercando di non fermarsi al semaforo via Reginaldo Giuliani. Parentesi: io non riesco a dire solo via Giuliani, ho sempre sentito fin da piccolo via Reginaldogiuliani tutto insieme quasi fosse un nome unico.
Via del Palazzaccio e si arriva a Via Ricci che passa dietro una zona industriale però già tra muri e campi. A villa Corsini si gira a destra costeggiando la facciata della villa per Via della Petraia poi la lasciamo all’inizio della salita prendendo a destra via Boldrone. Saliscendi gentile che ci porta alla villa della Quiete. Qui forzatamente spuntiamo su quella che sembra una strada vera e propria mentre fino a pochi anni fa il tratto a destra manco esisteva, infatti il tratto che prendiamo a destra si chiama ancora via della Quiete. Costeggiamo il muro della villa e saliamo per via Dazzi fino alla prima contrada a sinistra, si riscende per via Loggia dei Bianchi fino a via delle Gore, a destra lungo il Serpiolle e poi ancora a destra (via Cacciaguida) per poi continuare basculando fino a via Aselli, al capolinea dell’autobus si prende a destra e in fondo ancora a destra in via di Quarto. Ci ritroviamo a via della Quiete che facciamo al contrario fino a che incrociamo via dell’Osservatorio che prendiamo, a sinistra, per tornare a casa. Dopo poco ritroviamo via del Palazzaccio e la strada è nota.
A pensarci adesso non capisco perché lo abbia fatto per tanto tempo, non mi pare che questo giro abbia aspetti di rilievo, né panorami particolari né difficoltà probanti. Diciamo che lo descrivo per senso storico e per impratichirci con la zona.
Ecco, siccome alcune delle strade che collegano Via delle Gore con Via della Quiete e con via di Castello sono recenti o comunque recentemente interconnesse con tratti nuovi, un'attrattiva per me di questo percorso era quella di un mondo nuovo, una geografia per me inesistente.
Prossimamente percorreremo giri più interessanti, semplicemente svoltando in modo diverso a un bivio.

NB: il sottopasso del Lippi è da tempo chiuso, per mesi una variante è stata rappresentata dal sottopasso più verso piazza Dalmazia che spunta su via Reginaldo Giuliani. Si allunga il percorso di circa un chilometro. Comunque si tratta, come si è detto, della tappa di trasferimento.

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