Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

sabato 4 febbraio 2012

Vedi il cavallo e poi muori... I percorsi d’allenamento - 4.2.2 Il muro inverso

Asfalto (breve tratto sterrato) / salita (e discesa) lunga e decisa / 10 km (giro)

Si dice che quando uno stia per morire tutta la vita gli scorra davanti agli occhi. Devo ammettere che la questione mi incuriosisce parecchio ma non sufficientemente da mettermi alla prova.
Io della prima volta che ho fatto questo percorso ricordo ben poche cose e una di queste poche sono gli occhi profondi e pacifici di un bel baio con il muso solcato da una striscia bianca che mi osserva dal campo tra gli ulivi al di là di un basso muro a secco. Lo saluto e mi sento stupidamente meglio, come se avessi una sua simpatetica solidarietà. Invece, assai più probabilmente, era solo stupore celato dietro scure e vaste pupille equine.
Oltre quegl’occhi mi ricordo io che grido al nulla che non so la strada e che se c’è un bivio qualcuno potrebbe pure aspettarmi. Poi io che vengo giù a passo disteso e penso a me come un mezzo di trasporto che mi sta riportando a casa, spero. E questo mezzo di trasporto non era adeguato alla scampagnata. Fine. Per il resto solo fatica. Avevo già parlato di questa sensazione di inadeguatezza in passato (Giro in moto. Con sconosciuti). Senza però parlare della sostanza, ossia del percorso stesso.
Ora che sto ripercorrendo i possibili percorsi in questa area di Firenze, mi accingo a descrivere la prima deviazione sul tema (volevo dire “variazione” ma secondo me è proprio una deviazione, tendente al masochismo).
Partendo sempre dal Parco Lippi si arriva per la via più rapida a via della Quiete e poi si prende via Dazzi (come nel percorso 4.1 Villa Corsini... Loggia dei Bianchi) e qui, dopo aver percorso circa 2km in pianura, comincia la salita. La conosco bene questa salita, due amici carissimi abitano proprio dove via Dazzi si congiunge con via dell’Osservatorio. Si tratta di due o tre curvoni a largo raggio che salgono abbastanza ma non è lunga. Quando vedo il bivio per via dell’Osservatorio la salita si addolcisce.
Qui si pone una questione: se si cede alla tentazione e si riscende per via dell’Osservatorio saremo presto di nuovo in piana e torneremo alla base dopo neanche 7km. Si può fare se si ha poco tempo e comunque si vuol includere una salita decente. Questa sarà la variante dolce della prima deviazione. Sarebbe dovessi codificarla la chiamerei 4.3.1. Il giro di Via dell’Osservatorio.
Invece proseguiamo per via Dazzi ricominciando a salire. Si apre un bivio, sulla sinistra via della Topaia che poi si congiungerà a via della Castellina che abbiamo già menzionato arrivando a Quinto... tout se tient verrebbe da dire, tutto è collegato: basta aver gambe. Noi invece prendiamo a destra e appena la strada piega a sinistra deviamo di nuovo a destra per una strada secondaria, via delle Serre, che nel tratto iniziale è ancora asfaltata.
Qui la salita si fa più dura. Si segue la strada che attraversando una frazioncina gira bruscamente a sinistra salendo sempre più. Intanto la strada è diventata sterrata. 
Quando si incontra il prossimo bivio si dovrà ancora girare in direzione della salita: e quindi prendiamo a sinistra facendo uno stretto tornante.
Si continua a salire inesorabilmente e poi ancora a destra costeggiando un gruppo di case fino a spuntare su una strada di nuovo asfaltata. Si prende a sinistra (via Malafrasca) e si comincia a scendere e a tornare (qui è importante sapere dove andare: tutto è collegato ma siamo sulle nostre gambe e non in auto...).
La discesa ben presto diventa veramente pendente e difficile. Si tiene la destra e si continua a scendere. Passato il bosco si vede sulla sinistra l’inizio di via delle Serre che abbiamo preso salendo, abbiamo ridisceso il muro ma al contrario. Se non avessimo preso via delle Serre avremmo fatto il muro diritto e saremmo rispuntati di lì. La sostanza cambia poco il muro resta tale, diritto o inverso.
A questo punto si torna a casa: dopo i primi 2,2km di piana avremo fatto circa 1,8km di salita “normale” e circa 1km di salita dura per poi scendere bruscamente poi in modo più piacevole con splendida vista su Firenze, e infine il tratto di piana, per un totale di circa 10km.

Io sono convinto di aver visto il cavallo verso la fine della salita, poco prima dell’ultimo bivio, però non ci giurerei, potrebbe essere un falso ricordo, e potrei invece averlo visto all’inizio di via delle Serre.
Comunque quando vedete il cavallo sappiate che state per morire. O quasi.

2 commenti:

  1. Possibile che il cavallo tu lo abbia visto a lato dei gradoni? Da quelle parti ce ne è spesso uno. Fare i gradoni o via delle Serre comporta più o meno lo stesso tipo di sforzo (insensato) e magari fai confusione. Ciao

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  2. Mi piacerebbe pensare che il cavallo poi alla fine manco l'ho visto e si tratta di un falso ricordo, anch'esso frutto della fatica estrema e insensata... però mi sa che il cavallo l'ho visto davvero, forse però era all'inizio di via delle Serre e non in cima alla salita... invece quando ho fatto i gradoni (di cui parlerò a breve) non ho visto cavallo alcuno...

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