I percorsi sono vivi e soggetti a mutamenti, a evoluzioni.
C’è voluta una nuova stagione di lunghissimi per forzarmi a revisionare un
percorso che ormai davo per consolidato. Si tratta del Firenze-Signa già dettagliatamente
descritto.
Per me l’ottimo sarebbe la possibilità di evitare del tutto strade aperte
al traffico.
Un compromesso accettabile sono le stradine di campagna raramente
frequentate da automobili.
Il primo tratto percorso è all’interno di uno dei luoghi devoti alla corsa
(la pista ciclabile Cascine-Renai) quindi non migliorabile.
Ero già piuttosto soddisfatto del modo di oltrepassare Signa e Ponte a Signa, ma con Giovanni abbiamo scoperto un’ulteriore via “verde” (anche se con breve tratto con saliscendi e cinquanta metri di fondo dissestato).
Una volta usciti dai Renai si tratta di proseguire lungo il canale che ovviamente andrà a sfociare in Arno. Si scende fino al livello del greto e qui si deve fare attenzione a non farsi male (fermare il crono, ma si tratta di un tratto brevissimo) e poi si risale subito per spuntare al parcheggio dello stadio esattamente in corrispondenza del ponte sul fiume. (in giallo la variante, in rosso il percorso iniziale).
Lo stesso sull’altro lato dell’Arno: da Ponte a Signa fino al Parco Fluviale di Lastra a Signa senza calcare alfalto stradale: si comincia stando sul sentiero sull'argine che segue la strada, poi all'altezza della ferrovia si prende una strada sterrata che si inoltra tra gli orti in direzione dell'Arno. Ci porterà al Parco Fluviale di Lastra a Signa.
Una volta usciti dai Renai si tratta di proseguire lungo il canale che ovviamente andrà a sfociare in Arno. Si scende fino al livello del greto e qui si deve fare attenzione a non farsi male (fermare il crono, ma si tratta di un tratto brevissimo) e poi si risale subito per spuntare al parcheggio dello stadio esattamente in corrispondenza del ponte sul fiume. (in giallo la variante, in rosso il percorso iniziale).
Lo stesso sull’altro lato dell’Arno: da Ponte a Signa fino al Parco Fluviale di Lastra a Signa senza calcare alfalto stradale: si comincia stando sul sentiero sull'argine che segue la strada, poi all'altezza della ferrovia si prende una strada sterrata che si inoltra tra gli orti in direzione dell'Arno. Ci porterà al Parco Fluviale di Lastra a Signa.
Il vero cambiamento sta proprio tra il Parco Fluviale e Ugnano: anche qui totalmente “verde”. Resta solo il tratto tra il cimitero di Ugnano e il Poderaccio ma si tratta di strade che il sabato e la domenica mattina sono percorribili incontrando pochissime vetture. Dal Poderaccio siamo di nuovo all’Indiano e quindi in area “protetta” (da un punto di vista traffico).
Avevamo più volte notato che c’era una pista pedonabile che noi
intercettavamo dietro al cimitero di Mantignano e ci portava a Ugnano ma non
sapevamo da dove partisse. Unico modo per saperlo era percorrerlo, solo che
tutte le volte che arrivavamo lì eravamo a pochi chilometri dall’”arrivo” e
quindi non avevamo energie da sprecare. Stavolta avevamo chilometri in
abbondanza da percorrere prima di arrivare (*) e quindi ci siamo potuti permettere
di rischiare di fare un tratto inutilmente e poi di dover tornare indietro.
La cosa buffa è che per puro caso fin da subito non abbiamo avuto alcun
dubbio che il sentiero era ben percorribile e doveva spuntare in qualche posto
dato che ci siamo trovati a incrociare una gara con i concorrenti che ci
venivano incontro uno dopo l’altro. Peraltro ho riconosciuto vari runner con i
quali avevo condiviso la Mezza di Scandicci la domenica precedente, nonché vari
colleghi. Il percorso corre lungo l’argine che costeggia l’Arno e da cui si
vede bene sull’altra riva la pista ciclabile Cascine-Renai. La sorpresa è stata
ancora maggiore quando siamo spuntati proprio nel Parco Fluviale di Lastra a
Signa. A questo punto abbiamo continuato l’esplorazione proseguendo il sentiero
e utilizzando una strada sterrata che serve i vari orti nell’area sottostante la
nuova ferrovia che attraversa il fiume proprio davanti al Parco dei Renai.
In conclusione si riesce ad avere un anello quasi interamente “protetto” con
partenza e arrivo alle Cascine. Il fio da pagare per avere un percorso più “verde”
è la lunghezza: adesso il percorso è più breve. Partendo e tornando a Agraria adesso
saremo a poco più di 24km contro i 25,5km della prima scorciatoia dal
Poderaccio e i 28,5km della prima versione (che doveva arrivare fino a Ponte a
Greve per poi rientrare da San Bartolo a Cintoia.
Adesso per migliorare ulteriormente il percorso attendo una passarella che
colleghi il Parco Fluviale di Lastra a Signa con il Parco dei Renai (che
sarebbe doverosa) e trovare un percorso lungo l’argine che colleghi il
Poderaccio con il cimitero di Ugnano (ossia all’autostrada A1 che passa lì
sopra)...
(*) Nota: mi è venuta così mentre scrivevo però non vorrei che qualcuno
pensasse che copio. Si tratta invece di una citazione (inconsapevole che si è
appunto resa consapevole appena l’ho scritta) di un passo di una poesia che
adoro di Rober Lee Frost che dice “I’ve promises to keep and miles to go before
I sleep” e che in italiano fa “ho promesse da mantenere e miglia da percorrere
prima di dormire” che mi è rimasto impresso da quando l’ho sentita in un film
con Charles bronson (“Telefon”, puri anni 70). Vi consiglio la poesia, il film
solo per cultori del genere...
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