Asfalto /
saliscendi / circa 13 km (giro)
La
pubblicità di certe patatine dice che sono così buone che se non ti lecchi le
dita, godi solo a metà... tralasciando la credibilità dell’affermazione,
teniamola da parte.
Stamani,
non avendo un obbiettivo specifico, perché non andiamo a Fiesole? ha buttato lì
Ema. Saranno stati un paio di anni che non ci andavamo, da quando abbiamo
partecipato a una Firenze-Fiesole-Firenze, quindi ho accettato con entusiasmo. Noi
siamo partiti da Piazza Ferrucci come al solito però il giro che abbiamo fatto
e che voglio descrivere può avere come partenza un qualunque punto di Firenze.
Per
comodità prenderò come punto di partenza proprio la chiusura del circuito,
ossia lo spiazzo con una sorta di rotonda dove via Lungo l’Affrico sembra
terminare (in realtà ho scoperto che prosegue dritta) e da dove partono via del
Salviatino sulla destra e viale Righi sulla sinistra.
Abbiamo
optato per salire da Via del Salviatino: più breve ma più impegnativa, ho
sentenziato.
Effettivamente
si comincia a salire con pendenza costante e i primi due tornanti ti fanno
credere di stare affrontando una salita seria ma lo strappo prima del bivio per
le Cave di Maiano, dove prendiamo a sinistra per via Benedetto da Maiano, ci fa
intuire che il meglio deve ancora arrivare.
Un
po’ di saliscendi ci ha credere a più riprese di essere quasi arrivati fino a
che non spuntiamo sulla strada principale all’altezza di un largo tornante, che
io ricordo solo per un cartellone che indica un Hotel Bellavista (che non ho
mai saputo dove fosse esattamente).
Si continua
a salire per via Angelico e dopo qualche largo curvone si arriva, dopo l’ultimo
strappetto in piazza Mino da Fiesole, dove si può usufruire pure di una
fontanella
Se qualcuno
a questo punto dicesse: siamo arrivati a Fiesole, quindi si può anche tornare a
casa, incorrerebbe nell’errore deprecato dalla pubblicità che citavo all’inizio:
godrebbe solo a metà...
Sì,
perché Fiesole non è finita qui, e guarda caso è tutta in salita: per dire che
siamo stati a Fiesole bisogna almeno arrivarne alla fine. Quindi si prosegue senza
mai lasciare la via principale (via Matteotti), si oltrepassa la Casa del
Popolo con l’ingresso graffitato con un finto Keith Haring, si ignora un’indicazione
per Monte Ceceri, la strada cambia nome in Via Ferrucci.
Finalmente
si esce da Fiesole: il panorama sulla valle e sulle colline sul lato opposto a
Firenze è mozzafiato, è valsa la pena: adesso il godimento è completo. Potremmo
tornare indietro ma per mettere un punto fermo proseguiamo fino al bivio per il
Castello di Vincigliata: sarà oggetto di una descrizione a parte, perché se la
merita.
Per
stavolta torniamo indietro per la stessa via e quando sotto Fiesole vedremo il
cartellone dell’hotel Bellavista proseguiremo sulla strada principale
percorrendo tutto il tornante. Adesso si possono lasciare andare le gambe scendere
e immaginarsi di poter correre rapidi e con facilità. La discesa finirà però
prima o poi... anche per adesso ce n’è: arriviamo a San Domenico, proseguiamo
sempre sciolti (la strada è divenuta Via di San Domenico) fino a arrivare a Piazza
Edison, dove sulla sinistra prendiamo Viale Righi. La discesa è finita e di lì a poco
raggiungiamo il punto di partenza.
È stato
davvero un bel giro. La prossima volta, quando ci saremo scordati quanto è dura
la salita, proseguiremo il giro scendendo da Vincigliata...
In bici la faccio spesso anch'io.
RispondiEliminaSensazioni fantastiche. Panorami stupendi!
Bravi.
L'(intruso) ciclista