Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

mercoledì 28 marzo 2012

I percorsi d'allenamento: 4.2.3 Il muro di pietra (che mantiene quel che promette)

Asfalto e sterrato / saliscendi / circa 8 km (giro, da parco Lippi)

Per valutare la lunghezza del giro prendo a riferimento come al solito la partenza dal parco Lippi ma è indicativa perché l’avvicinamento e il rientro possono variare.
Per la descrizione del percorso passerò direttamente alla parte precipua suppondendo di essere già di fronte alla Villa di Castello procedendo in direzione di Sesto.
Dopo essermi lasciato la Villa alla mia destra prendiamo la prima contrada sempre sulla destra in direzione delle colline. È via Giovanni di San Giovanni che dopo un centinaio di metri gira a sinistra. La prima a destra è via del Lasca: la prendiamo e capisco subito che ci siamo e il perché del nome. Che "muro" stesse per pendenza considerevole, me lo ero immaginato e quindi  non posso che avere confermate le aspettative, quello che però continuo a sperare è di scoprire alla prossima curva che la salita è finita. Cosa che non si verifica.  E allora sposto il mio obbiettivo alla prossima curva: quella sarà davvero la fine, non c’è verso... purtroppo sono destinato a essere più volte disilluso... la salita in tutto sarà circa un chilometro o poco più: alla fine quei muri a secco che mi affiancano sembrano stringere, verrebbe voglia di usare anche le mani per aiutarsi...

Il perché del “di pietra” è altresi evidente: questa sorta di mulattiera pare scavata nella pietra, non c’è pericolo di perdere aderenza sul ghiaino, dal momento che di ghiaino non ve n’è o quasi. Di tanto in tanto viene il dubbio o la speranza che andando sulla parte in terra, dove sopravvive della rada erba, il passo sia facilitato. Ma subito dopo viene il dubbio o la speranza opposti, e si torna a calcare il nudo sasso. In conclusione, non v’è differenza apprezzabile dato che il passo tende allo stazionario... e il timore, semmai, è che qualcuno che cammina non ci sorpassi. 
Alla fine si spunta su via della Castellina proprio in corrispondenza della chiesa di S. Lucia alla Castellina: chi è credente ringrazia il Signore (ma anche il non credente ha improvvisi ricordi di catechesi e sinceri slanci di riavvicinamento alla fede).















Si prende a destra, riposandosi con un leggero saliscendi per poi prendere la prima strada in discesa sulla destra che è via della Covacchia. Si torna a casa. 
Dopo la prima curva a destra, all’altezza di un secondo gruppo di case si prende un sentiero sterrato che parte alla nostra destra. Un coinvolgente odore equino ci accompagna nella discesa, attenti ai sassi (tanti) e agli eventuali escrementi.




Rispuntiamo su via Giovanni di San Giovanni che ci riaccompagna a via di Castello da dove era cominciata la descrizione.

Il giro è breve ma intenso.
A quel punto si rientra come meglio si crede e il totale sarà sugli otto chilometri ma non sarà la distanza ad aver segnato l’allenamento.
Ora conosco il muro di pietra: runner avvisato, mezzo salvato...

1 commento:

  1. che è il percorso della gara delle panche? o forse sbaglio

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