Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

giovedì 27 dicembre 2012

Cos'è il genio - "Geronimo Stilton e la maratona più pazza del mondo"

"Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione [o 'colpo d'occhio'] e velocità d'esecuzione!" affermava senza tema di smentita l'architetto Melandri (Gastone Moschin) in Amici Miei. Me lo sono ripetuto quando nel reparto ragazzi di una libreria del centro ho avuto in mano questo libro per bambini (a dire la verità il colpo d'occhio l'ha avuto Elena, ma vederlo e riconoscerlo è stato tutt'uno).
Questa non è una recensione perché non ho letto il libretto in questione ma sono veramente soddisfatto di me stesso: ho fatto un regalo geniale a un pronipote (tra l'altro era pure venuto a incitarmi all'ultima maratona di Firenze con uno striscione fantastico) ad uso del padre che così potrà istillare la corretta fede nel rampollo.
Me lo farò prestare: voglio proprio capire come si faccia a scrivere una storia per bambini sul tema della corsa.
Anzi no, me lo comprerò: un volume del genere non può mancare al mio scaffale della corsa nella mia biblioteca.




Vuoi leggere altre recensioni? Vai alla Biblioteca del Runner

giovedì 20 dicembre 2012

Cambio-armadio con sorpresa!

Alla fine ho dovuto fare il cambio dell'armadio. Adesso? Eh sì, lo so che ormai è freddo da un bel po’ ma avendo sospeso ogni attività per ben due settimane (riposo post-maratona e raffreddorone) non avevo ancora corso con il vero freddo. Fino alla maratona di Firenze me l'ero cavata con qualche maglia da mezza stagione (ottima quella Asics che era nel pacco gara per Firenze tre anni fa) e in generale avevo sempre usato maglie a manica corta. Ma qualche giorno fa ho dovuto fare un drastico e definitivo cambio armadio.

Allora, io ho due scatoloni: in quello sopra, facilmente accessibile tengo l’abbigliamento per la stagione corrente e in quello sotto ci tengo quello dell'altra stagione. La scatola di sopra è leggermente più piccola di quella di sotto e quindi più facilmente estraibile, quindi non posso fare un semplice scambio di posizione. Mi sono messo con calma e li ho tirati fuori entrambi, ho vuotato la scatolona “estiva” in cui si era ormai creato un magnifico caos in cui tutto era mischiato. Le magliette estive le ho estratte e ripiegate per bene arrotolandole in modo da compattarle e allo stesso tempo vederle bene allo stesso tempo, poi ho fatto altri mucchi con le canottiere e i pantaloncini. Invece mutande e calzini sono “sempreverdi” e li ho lasciati nella scatola.
Ho quindi estratto dall’altra scatola le maglie pesanti, i giacchetti più o meno impermeabili (meno: ne ho già parlato: Sotto la pioggia (con un trucco stupido che non è un trucco)), i fuseau (di 3 gradi di pesantezza diversa), cappellini e guanti. E ho disposto il tutto ordinatamente nella scatola di sopra. Un ordine che durerà ben poco, comunque adesso è perfetta.
Quando ho riposto l’abbigliamento estivo nell’altra scatola non ho resistito e ho contato le magliette via via che le disponevo, rotolino accanto a rotolino.
Ventuno. Ho ventuno magliette tra compress e non, alcune (cinque) da pacchi gara di maratone ma il resto le ho comprate io!... Ventuno!
Ho cercato una giustificazione a supporto. Ho cominciato a fare calcoli. Supponendo di aver fatto 3 allenamenti a settimana, da maggio a ottobre, fanno 6 mesi: 3 x 4 x 6 = 72 / 21 = 3,43 quindi se ruotassi imparzialmente tutte le ventuno magliette, ognuna di esse potrebbe essere indossata 3-4 volte all'anno. Ma lo so che ce ne sono alcune che non amo e quindi le avrò messe sì e no 1 o 2 volte quest'anno. Ipotizzando dunque che 4 magliette siano state usate solo due volte 4 x 2 = 8, pertanto le altre
72-8 = 64 volte ho utilizzato le rimanenti 21- 4 = 17 magliette: 64/17 = 3,76. Il risultato non cambia molto: in ogni caso sempre meno di quattro volte.
E anche dopo essermi stancato con i calcoli il problema resta lo stesso: ho ventuno magliette. Sapevo di averne tante ma non avendole mai contate erano solo “tante”...
La morale: beata ignoranza!...

PS: Per le maglie invernali (sarà che costano anche di più) sono stato più sobrio: ho 3 UA equivalenti che uso abitualmente ruotandole e una Saucony, leggermente meno pesante, che però non metto volentieri (è da donna, e ha un inconveniente (Evitate, se potete, di vestirvi da donna (ammesso che non lo siate))

PS2: Se Elena legge questo post non potrò mai più comprare una maglietta, nemmeno se è in saldo al 70%...

lunedì 17 dicembre 2012

La corsa: relax con fuga finale


Che la corsa abbia una funzione primariamente rilassante per me non è un mistero, ne ho già parlato ma mi piaceva fare un po’ il punto.
Ovviamente correre in sé mi rilassa, serve a sfogare rabbie accumulate (un bel vaffanculo a voce alta quando non c’è nessuno nei dintorni) oppure a ispirare un ottimistico e scaramantico approccio al futuro (se finisco sotto i cinquanta minuti allora domani andrà tutto bene...)
Quando non corro, parlo (troppo) spesso di corsa, anche con chi della corsa non importa un bel nulla. O scrivo di corsa, anzi ormai è l’unico argomento che mi permetta di scrivere e mi ci sono rassegnato. Ma anche questo mi dà soddisfazione e quando ho completato un post subentra una piacevole tranquillità.
Leggere di corsa: prima di andare a letto sfogliare un vecchio RW è eccezionale, predispone al sonno con leggerezza. Leggere un libro sulla corsa mi ha accompagnato nelle ultime serate con pari successo.
Se poi quando spengo la luce, mi accorgo di essere ancora nervoso o foschi pensieri cominciano a emergere, mi basta ripercorrere l’allenamento del giorno dopo o ipotizzare il giro che mi piacerebbe fare nel finesettimana per riuscire a calmarmi.
Il picco di rilassamento, a mio parere insuperabile, l’ho raggiunto dal dentista (Dal dentista, ovvero Rilassarsi con la corsa senza correre).
Però.
Elena dice che la corsa per me rappresenta una fuga. Lei me lo dice quando è arrabbiata, quando eludo con il silenzio una discussione spinosa. Allora, sfibrata, mi rinfaccia varie cose tra cui questa, che io con la corsa rifuggo i problemi. Me lo direbbe anche quando non è arrabbiata ma allora l'affetto vince la lucidità e quindi sopporta anche la corsa e tutto quanto vi ruota attorno come parte integrante di me.
Comunque non ha tutti i torti: la corsa può essere una fuga dai problemi, come lo può essere la lettura di un libro, la visione di un film o qualunque altra distrazione. Ché appunto, la distrazione serve a allontanarci dai problemi penosi che ci assillano quotidianamente.
Sì la corsa può essere anche un fuga. L'importante è saperlo. E non abusarne.
Già vedo il bugiardino: "Corsa: attività che può avere effetti distraenti dalla realtà quotidiana, somministrare con cura, preferibilmente sotto la guida di un esperto".
La morale: per forza non corro forte, mi rilasso troppo!...

sabato 1 dicembre 2012

Il "cinque" dei bambini e uno striscione fantastico (ancora sulla maratona di Firenze 2012)

Mi sono riposato un'intera settimana come mi aveva chiesto Stefano dalle mani fatate e come prescrive il maestro Fulvio: niente corsa per una settimana, al più attività alternative come nuoto o bici (io per adesso solo nuoto). 
E non ho neppure scritto niente, a parte il discorso, ancora a caldo dell'esperimento, quasi che avessi paura di intaccare il riposo: niente corsa per una settimana, si è detto! 

Domattina, pioggia permettendo, farò una sgambatina con Emanuele: più chiacchiere che chilometri, questo l'intento.


Due immagini però della scorsa domenica mi sono tornate in mente.

Nonostante che lungo il percorso della maratona di Firenze ci sia tanta gente io sostengo che il tifo non sia molto caldo. Sarà una mia impressione ma ci sono anche alcune giustificazioni: i turisti sono sbalestrati e infastiditi dal fatto che sono ostacolati nelle loro visita e dopo un primo moto di curiosità e simpatia è ovvio che si stufino, i fiorentini che non possono circolare sono diventati bravi a non farsi prendere nella rete e evitano di uscire di casa in auto per quanto è loro possibile, poi nei tratti esterni al centro in una domenica mattina ancora intorpidita non si può pretendere più di tanto. E poi siamo migliaia: se ognuno dovesse continuare a incoraggiare tutti quelli che passano finirebbe ben presto la voce. Quindi mi accontento. Però devo ammettere che stavolta, grazie al bel tempo, c'erano molti bambini, in collo ai genitori, per mano ai nonni: quello che mi ha molto incoraggiato e rallegrato sono state proprio le mani dei bambini tese per schiacciare un morbido "cinque". Più volte ho scartato di lato per poter corrispondere quel "cinque". Grato per quel sorriso e per quel semplice gesto. A loro sarà sembrato di aver fatto una cosa buffa, una sciocchezza, e neppure si immaginano che mi hanno aiutato.

Poi i miei pronipoti (sì, sono come Zio Paperone: ho dei pronipoti!). Già sapere che mi aspettavano verso il ventitreesimo chilometro mi ha dato energia in un momento in cui cominciavo già a avvertire stanchezza. Poi quando ho visto loro due che tendevano uno striscione, manco sono riuscito a leggere bene un po' per la stanchezza e un po' per la contentezza: uno striscione che mi incitava, che si rivolgeva proprio a me! Ho sempre invidiato gli stranieri che venivano a correre a Firenze con famiglia e amici che poi li aspettavano in uno o più punti della città (il percorso involuto si presta molto a intercettare più volte il partecipante con facili spostamenti) con striscioni più o meno vistosi e sempre molto allegri. Li ho sempre invidiati e ora so perché: è bellissimo leggere il proprio nome in lettere giganti e sapere che sei proprio tu, tra le centinaia di persone che stanno correndo in quel momento, la persona a cui è indirizzato quello striscione. Grazie Sofia e grazie Lorenzo!
E l'effetto mi è durato almeno un paio di chilometri: mi tornavano in mente e ridevo tra me e me. Poi è subentrata ben altra crisi ma questo è un altro discorso.

La morale? Che bastano poche stelle a rendere luminosa una notte buia?...

PS: Sofia è proprio l'autrice di quello stupendo tema sulla maratona dell'anno scorso: quel post è stato per molti mesi il più letto in assoluto di questo blog. Il che mi ha anche indotto a riflettere sulle mie capacità scrittorie...