Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

lunedì 17 dicembre 2012

La corsa: relax con fuga finale


Che la corsa abbia una funzione primariamente rilassante per me non è un mistero, ne ho già parlato ma mi piaceva fare un po’ il punto.
Ovviamente correre in sé mi rilassa, serve a sfogare rabbie accumulate (un bel vaffanculo a voce alta quando non c’è nessuno nei dintorni) oppure a ispirare un ottimistico e scaramantico approccio al futuro (se finisco sotto i cinquanta minuti allora domani andrà tutto bene...)
Quando non corro, parlo (troppo) spesso di corsa, anche con chi della corsa non importa un bel nulla. O scrivo di corsa, anzi ormai è l’unico argomento che mi permetta di scrivere e mi ci sono rassegnato. Ma anche questo mi dà soddisfazione e quando ho completato un post subentra una piacevole tranquillità.
Leggere di corsa: prima di andare a letto sfogliare un vecchio RW è eccezionale, predispone al sonno con leggerezza. Leggere un libro sulla corsa mi ha accompagnato nelle ultime serate con pari successo.
Se poi quando spengo la luce, mi accorgo di essere ancora nervoso o foschi pensieri cominciano a emergere, mi basta ripercorrere l’allenamento del giorno dopo o ipotizzare il giro che mi piacerebbe fare nel finesettimana per riuscire a calmarmi.
Il picco di rilassamento, a mio parere insuperabile, l’ho raggiunto dal dentista (Dal dentista, ovvero Rilassarsi con la corsa senza correre).
Però.
Elena dice che la corsa per me rappresenta una fuga. Lei me lo dice quando è arrabbiata, quando eludo con il silenzio una discussione spinosa. Allora, sfibrata, mi rinfaccia varie cose tra cui questa, che io con la corsa rifuggo i problemi. Me lo direbbe anche quando non è arrabbiata ma allora l'affetto vince la lucidità e quindi sopporta anche la corsa e tutto quanto vi ruota attorno come parte integrante di me.
Comunque non ha tutti i torti: la corsa può essere una fuga dai problemi, come lo può essere la lettura di un libro, la visione di un film o qualunque altra distrazione. Ché appunto, la distrazione serve a allontanarci dai problemi penosi che ci assillano quotidianamente.
Sì la corsa può essere anche un fuga. L'importante è saperlo. E non abusarne.
Già vedo il bugiardino: "Corsa: attività che può avere effetti distraenti dalla realtà quotidiana, somministrare con cura, preferibilmente sotto la guida di un esperto".
La morale: per forza non corro forte, mi rilasso troppo!...

1 commento:

  1. il default va certamente analizzato anche solo per renderlo innocuo e per evitare il ripetersi di eventuali errori: ...stanchezza fisica o forse anche sovrallenamento ...magari abbinato anche ad un momento di stress psicologico ...temporanea demotivazione o solo insufficiente carica pre-gara ...e così via

    La motivazione deve sempre rimanere viva ponendosi sempre nuovi e raggiungibli obbiettivi e tenendo in testa solo i successi ottenuti

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