Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

lunedì 20 giugno 2011

I percorsi d'allenamento - 2. Piazzale Michelangelo e Arcetri

Prima parte










































Asfalto / Salite e discese / 7.5 – 9.5 km (circuito) / 0 fontanelle

Per me la naturale partenza per questo percorso è la zona di piazza Ferrucci dove comincia quello a Firenze viene comunemente chiamato Viale dei Colli che però non risulta da alcuno stradario: si chiama viale Michelangiolo, ma giuro che non l’ho mai chiamato così.
Si può parcheggiare all’inizio del viale (la domenica non è a pagamento). Si comincia a salire dolcemente, si costeggiano gli ASSI, luogo di culto fiorentino per atletica e tennis (per il tennis l’olimpo è rappresentato dal circolo delle Cascine, ma quanti fiorentini possono vantarsi di esserci mai entrati? Io, immodestamente, sì, ma sto divagando). Poi, onde evitare il piazzale con tutti i suoi pullmann (anche se negli orari opportuni, soprattutto d’inverno, ci si può passare tranquillamente),  all’altezza del campeggio, che è sulla destra verso valle, si può deviare a sinistra in via di San Miniato al Monte e, con una brusca salitina, immettersi (a destra) in via del Monte alle Croci che porta a San Miniato, ma noi gireremo alla prima sulla sinistra, Via di Giramonte, che in un leggero saliscendi costeggia il retro del cimitero di San Miniato con i suoi cipressi. Da lì sulla nostra sinistra colline verdi e alla nostra altezza, sulla collina di fronte, la Torre del Gallo che sembra così lontana ma a cui arriveremo ben presto.
Il panorama è favoloso, è come vedere il dietro le scene delle colline che si vedono da firenze, non si vede firenze ma una serie di tranquille valli e verdi colline come si fosse in piena campagna.
Quando via del Giramonte, tramite il Passo all’Erta, sta per tornare sul viale (che a quel punto si chiama Viale Galileo) continuiamo dritti tra stretti muri di pietre fino a via della Torre del Gallo che parte dal viale Galileo poco più in là con il nome di Via Giramontino, pur essendo molto più larga di via di Giramonte, e porta a Arcetri.
Salita dritta con pendenza media, sulla sinistra oltre un basso muricciolo si gode ancora un bel panorama su Firenze, poi si curva e, sempre salendo con constanza, si arriva all’ingresso della Torre del Gallo e ci si immette su via dei Pian dei Giullari. A questo punto il panorama è sulla nostra destra. Arrivando a Arcetri si può ammirare l’osservatorio astronomico, sommità della facoltà di Fisica. In pratica siamo passati da una collina all’altra mantenendosi in altezza su creste di collegamento.
Arcetri è un tranquillo villaggio percorso da una calma stradina lastricata da larghe e piatte pietre e dove si si annida Omero, un ottimo ristorante.
Alla fine della piccola franzione, si può scegliere: pillola rossa o pillola blu, chiedo al neofita che porto per la prima volta in questi posti così belli e rarefatti. In realtà c’è anche una terza scelta, la vedremo.

Pillola blu







































Pillola blu. È la scelta più ovvia, tenendo la sinistra si prosegue su via dei Pian dei Giullari, e ci si addentra in uno dei quartieri residenziali più esclusivi di Firenze, detto appunto Pian de’ Giullari. Alti muri di pietra coperti di lussureggianti rampicanti impediscono viste che rischiano di essere dolorose, a meno che non vi si possa abitare. Si sale a Santa Margherita a Montìci (che per anni ho creduto si dicesse “a Mòntici”) da cui si vede l’A1 che scorre in basso nella valle e da cui si scende piacevolmente (molto meno piacevole è farla in verso opposto) verso via Fortini da cui poi si rientra su Viale dei Colli proprio dove avevamo parcheggiato l’auto.

Pillola rossa

Pillola rossa: dopo Omero, tenendo invece la destra, si scende verso il Galluzzo ma girando alla prima strada che si trova sulla sinistra, via di San Michele a Monteripaldi, si arriva a una graziosa frazione, San Michele a Monteripaldi, con villa e chiesetta che dominano la vallata dove passa l’autostrada A1 che arriva a Firenze da Sud. Da lì si scende a rotta di collo, dipende tutto da noi ma la pendenza è notevolissima, verso le Cascine del Riccio. Prendendo Via delle Cinque Vie, che purtroppo è la stretta e trafficata via di fondo valle, verso sinistra, si arriva alle Cinque Vie e proseguendo dritto ci si immette, ancora verso sinistra, in via Fortini (che è molto lunga e collega Firenze con Ponte a Ema). Scendendo da quella che è, nell’altro verso una notevole pettata, conosciuta come salita dei Moccoli fino a ricongiungersi con il percorso precedente fino a arrivare all’auto. In questo modo abbiamo allungato di un paio di chilometri il percorso rispetto a che avessimo scelto la pillola blu.

Pillola viola








































In realtà la vera pillola rossa sarebbe stata la terza pillola, diciamo allora che questa è viola giusto per distinguerla. A ben vedere tra via dei Pian di Giullari, sulla sinistra, e via di San Matteo in Arcetri, che sulla destra scende verso il Galluzzo e da cui poi avremmo imboccato Via di San Michele di Monteripaldi, tra queste due strade si può osservare una stretta salita, che sta nel mezzo e pare quasi una via privata, ma che invece è il Viuzzo di Monteripaldi e sale in modo deciso e scollinando e scendendo tra belle ville nascoste da mura strette, si arriva ugualmente a San Michele a Monteripaldi per un percorso più duro e più panoramico, rispetto alla pillola rossa.
Sebbene il chilometraggio di questo percorso, e delle sue due varianti, sia limitato, le salite e le discese in gioco sono discrete e rendono valida l’allenamento. Il paesaggio fa il resto. Il giro si può fare anche nel verso opposto, raccomandato soprattutto in momenti di masochismo dato che la salita a Santa Margherita a Montici fatta da via Fortini ha un tirata finale che ti costringe a accelerare per non fermarti. E più non dimandare.
Fontanelle non ne ricordo: comunque il percorso è breve e quindi non è un problema.

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