Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

sabato 28 gennaio 2012

Un prosecco e via!


Sabato mattina non avevo compagno di ventura e quindi nella maggiore libertà di scegliere l’orario alla fine non sono andato al mattino presto e poi valutando le varie cose da fare non sono andato del tutto, rimandando alla domenica mattina, e me la sono presa con calma.
Poi, a fine mattinata, tornando verso casa ci siamo concessi una piacevole e compiaciuta sosta per un aperitivo rituale. Solo un prosecco, nocciolina e qualche patatina. Mentre salgo di nuovo in auto mi soffermo a considerare la bellissima giornata, la temperatura primaverile, non ho più molta fame avendo appena tamponato sia pure non pesantemente, e dico: che peccato che devo correre venti chilometri sennò sarei potuto andare adesso... oramai sono le una... se andassi adesso mangerei alle tre...
Una moglie incredibilmente supportiva mi fa: vai pure, poi mangi quando torni!...
Io, complice forse l’euforia del prosecco, mi sono fatto prendere dall’entusiasmo solare, toranato a casa ho indossato maglietta e pantaloncini e sono partito nel sole (facevo un po’ contrasto con le persone a passeggio con il piumino ma erano loro troppo vestite!).
Il giro in sé non merita menzione, avevo un allenamento specifico che mi preoccupava e quindi ho messo il pilota automatico: sono andato alle Cascine e di lì ho preso la ciclabile verso i Renai fino a che non ho fatto dieci chilometri e poi sono tornato indietro.
No, quello su cui volevo soffermarmi a riflettere non è la corsa quanto l’aperitivo.
Fino a pochi anni fa ero assai timoroso, aspettavo di aver digerito prima di uscire per un allenamento (nemmeno corressi il rischio di affogare!), tanto da andare a correre digiuno all’alba.
Poi anno scorso ho fatto più attenzione alla dieta, ho letto tutti gli articoli sulla nutrizione che mi sono capitati, ho mangiato barrette e gelatine prima e gel durante la corsa per evitare cali di zuccheri, tanto da aver paura di non ingerirne abbastanza per mantenere il funzionamento del meccanismo al suo meglio, poi ho smesso di mangiare durante la corsa per cercare di abituarmi a bruciare grassi anziché fornire incontinuazione zuccheri pronti all’uso, in pratica adesso se non corro troppo veloce fino a venti chilometri non ne sento il bisogno, e alla fine mi pongo in modo molto più rilassato nei confronti della corsa e del cibo: a meno di non dover affrontare lunghissimi o dei medi veloci non mi curo più di cosa mangio prima, come va va, non è la prima volta che pur di non turbare la vita familiare prendo un aperitivo e poi vado a correre...
Non è che mi voglio vantare o incoraggiare alcuno a prendere l’aperitivo come pratica propedeutica alla corsa. Casomai l’intento di queste considerazioni sono derisorie di tutte le mie (e non solo mie) fissazioni e timori. Resto convinto comunque che qualora l’allenamento sia probante (e tutto è relativo al soggetto che si mette alla prova) non si debba trascurare alcun aspetto, soprattutto quelli nutrizionali.

Qualcuno si chiederà: ma come sarà andato l’allenamento? Non era quello l’importante, ho detto, però la domanda è lecita!... Quello che avevo in programma era tosto per me: 14km a 5’00”/km + 4 ripetute da 1km a 4’40” con recupero da 3’, ma è andato piuttosto bene e sono arrivato a casa dopo 20km esatti in poco meno di 1h40’ con una media globale, inclusi i recuperi, di 5’/km. Anche se molto stanco. Razionalmente non penso affatto che il prosecco abbia influenzato però sotto sotto sono contento di averlo bevuto. E non solo perché era buono...

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