Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

mercoledì 13 giugno 2012

Morte di un Garmin viaggiatore (Il Garmin è morto, evviva il Garmin!)

Poche parole e neppure tanto commosse. Però è un pezzo di me che se ne va. Come quando si devono abbandonare le scarpe da corsa con cui stavamo oramai troppo comodi, da sembrar pantofole.
Da Campese a Giglio Castello al sorger del sole, lungo la Marsa a Tunisi, sull’Alpe di Siusi (senza i kenyoti), nell parco del Valentino, tutto il Canal Saint Martin fin oltre la Villette, il Cairo, Hyde Park,... ne ha viste di belle il buon Garmin Forerunner 405.
Ha segnato la mia liberazione dai percorsi fissati dalla misurazione con lo scooter e poi da Google Earth.
Mi ha fatto sentire più sicuro, era come se qualcuno sapesse sempre dov’ero, e mi figuravo un dio bonario che lassù, di sottecchi, come se non ci badasse, mi controllava mentre io vagando al tramonto lungo il mare salutavo dei bambini che giocavano a calcio in ciabatte nel quartiere di Gargarish a Tripoli.
Era un po’ di tempo, mesi, da prima dell’ultima maratona di Firenze, che il tasto start/stop restava incantato di tanto in tanto, ma io temporeggiavo, avevo cercato l’indirizzo dell’assistenza, ci ero andato ma avevo trovato chiuso, insomma non volevo separarmene, chissà quanto tempo poi me lo tenevano. Dopo che nelle ultime due uscite si è perso il ricordo di vari sudati chilometri mi sono deciso. Stavolta all’assistenza ci sono stato e il nerd dalla lunga coda mi cortesemente diagnosticato venti giorni di separazione e circa centocinquanta euro di spesa: “non riparano niente, sostituiscono tutta la parte interna” mi ha sorriso sconsolato.
“Allora se me lo devo ricomprare me lo ricompro nuovo ma prima voglio fare un tentativo per vedere se è un falso problema e magari basta poco”, gli ho risposto salutandolo.
Sei micro-viti a brugola. C’erano anche i trabocchetti delle piramidi dei faraoni ma non ci sono cascato: se aprivo bruscamente si sarebbero sconnessi dei cavetti piuttosto tesi... Aperto e richiuso. Era evidente solo quello che sapevo: la molla del tasto era “scarica”. Poi l’ultimo tentativo irrazionale: se si blocca il tasto, magari basta allargargli un po’ il passaggio... Dopo qualche manovra maldestra il tasto giaceva sperso sul palmo della mia mano.

Stanotte mentre Elena era già a letto, furtivo e con la coscienza momentaneamente non disponibile, ho selezionato i modelli Garmin che mi sembravano bastevoli, ho confrontato i vari prezzi e ho premuto non senza un tremito il tasto ACQUISTA ORA. Un Forerunner 910XT con fascia cardio è in arrivo. Il Garmin è morto, evviva il Garmin.

PS: che inconsciamente mi stia preparando per il triatlon?...

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