Giorni fa, al
termine di un allenamento, espressi sommessamente la convinzione che, in
determinate condizioni atmosferiche, correre nella scia di qualcuno può aiutare
molto. L’argomento non riscosse molto successo. Poi Riccardo ha pensato di fare
gradita inoltrandomi il link a un articolo che a suo parere conferma la mia tesi.
In realtà si tratta dell’influenza del vento, addirittura con valori numerici
legati alla velocità del vento (contrario o favorevole), deducendone l’impatto
di correre dietro qualcun altro.
Sicuramente si
tratta sempre della resistenza fluidodinamica causata dal nostro avanzare in un
fluido, ma io non mi riferivo a un effetto di minor sforzo, anche se non dubito
che in certi casi si abbiano effetti simili a quelli usufruibili dai ciclisti, anche
se qui le velocità sono molto più limitate.
Era una
giornata piuttosto fredda e soprattutto umida (ma senza vento, quindi niente a
che fare con l’articolo segnalato). Mentre correvamo in gruppo ci siamo dovuti ricompattare
per problemi di traffico: Giovanni e Riccardo rimasero in testa e mi accodai a
uno di loro. Improvvisamente ho percepito una differenza considerevole: l’aria
era nettamente meno fredda e la difficoltà di “penetrare” l’aria umida, e
quindi più densa, era minore. Fatto sta che per una buona metà dell’allenamento
me ne stetti tranquillo in seconda fila, per poi allungare con facilità nella
parte finale. Certo, chi corre più forte se ne frega di tale vantaggio ma, tra runner
ad armi pari, aver risparmiato una porzione di energia si fa sentire.
La morale: l’effetto
scia nella corsa a piedi sarà trascurabile, però (a meno di non avere energie
da buttare) se te ne stai dietro ti accorgi che non è vero. E ora capisco anche
perché quel tizio nero vestito nell’oscurità non “riusciva” a sorpassarmi (Passi dietro di me nell'oscurità).
Nota per i
nuotatori: non c’è bisogno di dire niente, vero? Nelle vacanze di natale con il
mio compagno di corsia abbiamo fatto un allenamento lungo insieme ma dopo le
prime vasche ci siamo accordati: avremmo guidato dieci vasche a testa, dato che
chi stava dietro si riposava eccome!
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