66thand2nd è una piccola e interessante casa editrice che ha, tra le altre, un’originale collana di narrativa sullo sport. Narrativa. Sullo sport. Di autori sia italiani che stranieri. Cercate un bel libro sul calcio, sia giocato che guardato, sul ciclismo, sulla boxe, addirittura sul rugby? Loro ce l’hanno.
Ora ne hanno uno anche
sulla corsa. Questo è anche il motivo per cui invidio Massimiliano Boni.
Fine del prologo
Prima del testo un occhio
al paratesto: la seconda di copertina, in questo caso l’aletta, riporta il
seguente brano che non è neppure una sinossi ma piuttosto una sorta di manifesto
programmatico di quanto narrato e vissuto dall’autore.
Massimiliano Boni non è un eroe, se non per un giorno in un anno. Questa è
la storia degli altri trecentosessantaquattro. In quel tempo fa due cose: corre
e scrive. Poi, certo: lavora, legge, si occupa della famiglia, ricorda,
rimpiange, sogna. Ma queste altre cose accadono di lato: al centro, corre e
scrive.
Quando me lo sono portato
a letto, l’ho declamato a voce alta e poi ho concluso:
“Mi basta così, non ho
neppure bisogno di leggere il libro, è già troppo bello questo sunto.”
“E allora perché l’hai
comprato?”, ha chiesto Elena, mentre si spalmava la crema Nivea alternativamente
sul dorso dell’una e dell’altra mano.
“Perché glielo dovevo,
proprio per questo brano. E poi perché ha pubblicato un romanzo sulla corsa.”
Elena ha terminato con
cura l’operazione senza degnarmi di uno sguardo, ma sapevo che stava sorridendo
mentre io mi accingevo a attaccare la lettura del mio nuovo librino.
Non si tratta di un
romanzo, lui lo chiama diario, ma l’aspetto cronologico che punteggia il
racconto della preparazione alla sua seconda maratona non è che un pretesto,
una scusa. In realtà si tratta di una silloge di brevi ma intensi racconti di
vita vissuta, sentita, contemplata con lucidità. E i racconti sono belli e ben
scritti. Sono sinceri, curati, un lavoro da ottimo artigiano, ‘artista di
strada’ si definisce l’autore, per non compararsi ai grandi scrittori e ai
grandi corridori, che con costanza e determinazione fa del suo meglio per raggiungere
il risultato che si è prefissato, sia nella scrittura che nella corsa. Non
vincerà gare o pubblicherà un best seller ma lui ha la coscienza a posto di
avercela messa tutta con rispetto per se stesso e per chi gli sta intorno,
lettori compresi.
Un libro bilanciato: la
morale è che non si vive di sola corsa, si vive con la corsa ma anche senza o comunque con il posto che le compete
in quel momento specifico della nostra vita.
E se fa riferimento anche
a qualche aspetto tecnico della corsa, come tempi e passo, riesce a farlo senza
appesantire la narrazione, anzi anche questi aspetti divengono parte osservata
come tutto il resto del mondo interno e esterno a lui mentre corre e scrive.
Mentre vive.
Infine il titolo: anche
qui l’autore ha lavorato per sottrazione: dal verso della canzone ‘Heroes’ di
David Bowie, ‘We can be heroes, / just for one day’, resta solo l’ultima parte
“solo per un giorno”. Sottointeso eroe.
Dopo aver letto questa
raccolta di racconti, invidio Massimiliano Boni ancora di più: in senso buono,
diciamo che lo ammiro e vorrei essere riuscito a fare quello che ha fatto lui.
Perché anche io corro e scrivo. E tutto il resto ovviamente.
Niente altro da dire:
leggételo e, se non la conoscete già, scoprite anche una bella casa editrice.
Solo per un giorno
Massimiliano Boni
66th and 2nd
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