Trovato
scandagliando la Mondadori di piazza Duomo a Milano. La collocazione tra i
libri su Milano gli conferiva una connotazione locale che infatti è immediata
nel titolo. Però il “corri”, sempre nel titolo, mi ha attratto. Faccio il test
dell’incipit (a cui ricorro quando
non conosco né titolo né autore e la quarta di copertina non mi convince del
tutto): Mancano trecentocinquanta metri
per completare il programma. “Forza gambe” pensa mentre percorre il sentiero
che costeggia il terrapieno sul quale sorge la Biblioteca del Parco Sempione.
Si corre davvero: non può mancare alla mia Biblioteca del runner.
In realtà poi
ho scoperto che la corsa serve per l’ambientazione della scena del crimine e
basta. Ma che ci volete fare: oramai la mia è una missione, devo rintracciare i
racconti e i romanzi in cui si parla di corsa.
Per il resto si
tratta di un gialletto senza pretese e in cui neppure la scrittura stupisce più
di tanto, anzi alcune ingenuità iniziali (un paio di casi di iperdescrizione:
neppure con una vista in alta definizione e una memoria pari a un potente hard
disk sarebbe possibile elencare un numero così elevato di dettagli) fanno
subito inquadrare il testo.
A buon
intenditore poche parole.
Milano corri e
muori
Massimo Milone
Happy Hour
Edizioni
2013
PS: ma io non dovevo correre per Firenze? Vabbè ogni tanto corro anche fuori Firenze ma questo è un libro, non conta.
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