Sarà stato quasi l’una e mezza di una calda giornata di giugno.
Eravamo arrivati negli spogliatoi dubbiosi e già sudati:
“Facciamo pochi chilometri” ho buttato lì.
E poi ho rincarato: “Restiamo nel parco cercando di correre solo all’ombra”.
“Sì sì”, ha annuito convinto lui.
Poi negli spogliatoi sono arrivati gli altri, quelli dello stormo, e loro non restano ‘al chiuso’ nel parco neppure se nevica o le lucertole evitano il sole.
Io guardo Michel e gli sussurro, meno convinto: “Noi stiamo dentro, vero?”.
Lui annuisce anche se con gli occhi più grandi.
“Voi dove andate”, faccio casuale.
“Andiamo al laghetto”, risponde Fabrizio, il capo-stormo, come a dire: che vuoi fare...
Effettivamente la loro alternativa è il giro del cimitero di Bolgiano e in quel caso il percorso è completamente al sole...
Riguardo Michel e gli dico a mezza voce: “Il giro del laghetto è tutto all’ombra... che dici?”
Non mi ha neppure risposto. Ci siamo bagnati i capelli, ho calcato in testa uno dei miei cappellini e via in stormo.
Al ritorno dopo una generosa innaffiatura alla fontanella ci siamo messi all’ombra a fare stretching.
Questo il breve racconto che solo un paio di anni fa mi sarebbe sembrato inconcepibile: correre con il solleone non è salutare!, mi dicevo. Non ha senso, mi dicevo.
Ecco, un senso può averlo, a trovarlo.
Supponiamo che tu voglia fare una gara in cui la corsa a piedi si svolge verso le due o le tre del pomeriggio nel periodo primaverile o peggio estivo: andrà messo in conto che il caldo e il sole faranno parte delle difficoltà da affrontare.
"Ma chi te lo fa fare!?!"
Questa è un'altra storia: per adesso supponiamo che.
L'allenamento per questa ipotetica gara non sarà teso solo a essere in grado di correre una certa distanza più velocemente possibile (magari dopo aver fatto qualcos'altro prima, ma questa è un'altra question e ci sono altri allenamenti specifici), ma dovrà prepararti a farlo nelle condizioni di gara, ossia con il sole, e il caldo, e l'umidità, e la ventilazione (o mancanza di ventilazione), che troverò al momento della gara.
Ecco che un'attività apparentemente insalubre, o comunque non molto sensata, comincia a prendere senso, ci stiamo allenando a sopportare il caldo durante la corsa.
Paradossalmente: meno male che fa caldo e noi possiamo allenarci in pausa pranzo!
La morale? Il mondo è bello perché è vario.
grande marco vecchio testimone
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