Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

mercoledì 10 giugno 2015

Les athlètes dans leur tête (Recensione estorta con l’inganno)

Dove l’abbia trovato menzionato non lo ricordo. Fatto sta che avevo questo titolo tra i libri, sulla corsa, da leggere. Non è stato facilissimo ma l’ho trovato (tanto per cambiare non mi risulta sia stato tradotto e pubblicato in italiano).
Innanzitutto è una raccolta di racconti e da come si può arguire dal titolo si parla di atleti in generale per cui non mi ha meravigliato ritrovarmi a leggere racconti su ciclisti, sciatori, rugbisti, saltatori con l’asta, eccetera. In ogni caso ero fiducioso dato che tra le varie discipline non poteva mancare la corsa, sia pur declinata in qualcuna delle sue specialità: c’è un racconto che ha come protagonista un centometrista, uno un quattrocentometrista e un terzo su un fondista non meglio specificato, ma si capisce che fa gare in pista, che si rovina con il doping. Quindi la mia lettura, pregiudizievolmente in attesa di un racconto su un maratoneta o qualcosa di simile, è rimasta in uno stato di sospensione di racconto in racconto fino alla delusione finale. D’altra parte di racconti sulla corsa, come ho detto, ce ne sono, pertanto è stato sciocco rimanere delusi, come se quella non fosse corsa, solo per il fatto che per me la corsa è tale solo dai dieci chilometri in poi. Sicuramente c’è chi, all’opposto considera vera corsa quella che permette di andare davvero al massimo della velocità assoluta e quindi su distanze forzatamente più brevi. E quindi in questa raccolta costui avrebbe trovato almeno un paio di racconti in sintonia con il suo modo di intendere la corsa. E sarebbe rimasto meno deluso di me.
Alzando la testa, senza pregiudiziali di sorta, devo ammettere che si tratta di racconti leggibili e un’opera di narrativa sullo sport interessante. Non per nulla ha vinto il « Grand Prix de littérature sportive » nel 1988 e il « Prix Goncourt de la nouvelle » nel 1989. Peraltro Paul Fournel, appassionato ciclista, non è nuovo a scrivere sull’argomento sportivo e in particolare sul ciclismo.

PS: Dalla quarta di copertina apprendo che Fournel è presidente dell’Oulipo. A parte il fatto che ignoravo esistesse ancora questa gloriosa istituzione mi è parso curioso e meno inusuale il suo interesse per argomenti non prettamente letterari. Per chi non sapesse cos’è l’Oulipo se lo può andare a cercare ma soprattutto un consiglio che esula dalla corsa: Queneau. Sicuramente  oramai datato ma autore fondamentale (“Esercizi di stile” è stato fin da subito un riferimento per autori e studiosi come Calvino e Eco).

Les athlètes dans leur tête
Paul Fournel
Éditions du Seuil
1988 (1994 con un racconto aggiuntivo)

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