Il pisolo del pomeriggio prima
Oggi pomeriggio ho cercato di pisolare senza successo.
Un pensiero che mi rilassa e mi incoraggia al sonno è la corsa. Per evitare brutti pensieri mentre sto per addormentarmi, il mio strategemma infallibile è precorrere l’allenamento del giorno dopo o del fine settimana, vedermelo, gustarmelo (tanto la fatica non si sente mentre si pensa e quasi si sogna, quindi me lo gusto davvero).
Oggi durante il mio pisolo ho tentato di mettere in pratica lo stratagemma infallibile ma stavolta c’era il fattore adrenalinico che ha frustrato il tentativo: pensando alla corsa di domattina mi emozionavo e quindi mi risvegliavo...
Ho rinunciato al pisolo, mi sono solo riposato fisicamente. Però ho notato una cosa: il pensiero di domattina pur agitandomi, mi rendeva felice: la visione di me che incontro i miei amici e colleghi con cui ho già fissato per almeno partire insieme mi rendeva contento.
Condividere un impresa, una fatica con persone che mi sono care.
Ma poi allargando la prospettiva, so già che condividerla anche con migliaia di sconosciuti mi renderà allegro e felice.
La stupefacente bellezza della maratona è che mentre i primi gareggiano per vincere, gli altri gareggiano per fare bene ma non per battere il vicino di gara, anzi quello è un amico, un sostegno, un sodale.
Una "gara-con" anziché una "gara-contro"
Certo agli ultimi cinquecento metri tutti cercano di “vincere”, o di superare qualcuno o almeno di non essere superati, ma dura pochi minuti, che cosa sono pochi minuti rispetto a quattr’ore o giù di lì?
Nessun commento:
Posta un commento