Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

sabato 7 settembre 2013

Che bella scena non ho visto (solidarietà tra runners)

Cascine. Il sole è già sorto ma il viale lungo l’Arno è ancora tutto in ombra.
Una signora sui sessant’anni, con una tenuta nera piuttosto succinta, sta trotterellando con costanza.
Tre uomini e una donna camminano in senso opposto, formando una fila che taglia buona parte del nastro d’asfalto.
Una ragazza sfila silenziosa con la sua bici da corsa, i capelli riccioluti trattenuti da una passata.
Due uomini stanno correndo insieme, vanno veloci, staranno facendo le ‘ripetute’.
Duecento metri avanti a loro una ragazza di colore, robusta ma non grassa, corre piuttosto sostenuta, lo smartphone bianco al braccio sinistro, una visiera, anch’essa bianca, le trattiene le treccine castano scuro.
Qualcosa le cade. Un pacchetto di fazzolettini giace sull’asfalto, lei prosegue la corsa, non pare essersene accorta.
I due uomini si stanno avvicinando, quello con la barba è qualche metro dietro all’altro che pare aggiustare la traiettoria. Ma che fa? Senza fermarsi si piega e raccoglie il pacchetto verde da terra. Perde per un attimo l’equilibrio, continua la corsa aiutandosi con il movimento delle braccia per stabilizzarsi. La ragazza di colore è sempre un centinaio di metri avanti a lui, sta procedendo più lentamente di lui ma quando la raggiungerà? E se la sua ripetuta finisse prima di averla raggiunta, dovrebbe insistere per riuscire a completare il suo gesto cavalleresco. Non solo ha rischiato di cadere ma ora sta aumentando l’andatura staccando progressivamente il compagno e riducendo il distacco dalla ragazza. La affianca e lei senza dire niente porge la mano, come una dama che avvia una danza di corte con il suo cavaliere. Lui le passa il testimone, che lei stringe con forza. Lui, esaurito il suo compito non rallenta ma anzi prosegue superandola e si allontana.
Ciascuno dei due ha evitato di interrompere la sua corsa ma non ha potuto fare a meno di aiutare l’altro.
Che bella scena di solidarietà tra runners non ho visto.
Mi dispiace quasi non averla potuta vedere, magari da dietro, inquadrandola con un obbiettivo per averne un’immagine cristallizzata: le mani che si avvicinano, le suole delle scarpe sollevate in armonia, il viale alberato, ogni dettaglio illuminato dalla luce delicata del mattino.
“Grazie”, mi sorride quando mi raggiunge mentre trotterello riposandomi.
“Di niente”, le sorrido di rimando. “Ancora un minuto e si riparte!” dico a Giovanni. 

Nessun commento:

Posta un commento