Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

domenica 2 novembre 2014

Pronatori di tutt'Italia unitevi (recensione delle Nike ST18)

Non intendo fare pubblicità, oltretutto gratuita, ma torno sulle scarpe. Solo per chi è un povero pronatore come me, gli altri, quelli con i piedi buoni o perlomeno non piatti, saltino pure questo post.
Sono anni che cerco delle scarpe che non siano le solite Nike Structure Triax o le Adidas Supernova Control (da qualche anno: Sequence): molti pensano che la Adidas semplicemente non faccia scarpe da running, mentre l'avversione per la Nike è un fatto tutto mio: mi pare troppo commerciale, vuoi mettere indossare delle Asics come è più figo? e invece sono anni che so per certo che le Structure Triax sono le scarpe che mi vanno bene ma hanno la sfortuna che essendo per pronatori, solitamente pure pesanti, e quindi lenti, sono considerate dalla Nike delle scarpe per sfigati, per tapascioni, e pertanto si sforzando di farne delle versioni con colori quanto più insignificanti possible: grigio, grigio topo, grigio scuro con – botta di vita - un bordino arancione.
Finché è uscito a settembre 2014 la versione 18, pubblicizzata addirittura sulle riviste di running: io guardando la pubblicità di queste scarpe piuttosto oscene ma invero strane e propagandate come il non plus ultra della tecnologia, poi vedo il nome del modello e stento a crederci: Structure Triax 18! Inutile dire che qualche giorno dopo ho approfittato per visitare il nuovissimo Nike Store di via Torino a Milano interemente dedicato al running.
La colorazione non è delle mie preferite dato che è blu scuro. Però ha il baffo esterno rosa e quello interno verdolino... la suola è bianca all’esterno e blu e rosa all’interno... a dire la verità non mi piacevano per niente però strane erano strane... soprattutto la suola all'interno sembra che abbia una sorta di impalcatura rosa che è bruttina ma deve essere l'arma segreta...
Quando ho chiesto a uno commessa sovradimensionata se potevo provarle ha attaccato a chiedere se ne conoscevo le caratteristiche, l’ho stoppata con malcelata sufficienza: ce le ho da anni, dalla versione 12 mi pare...
Appena indossate, sebbene usualmente avrei scelto un mezzo numero sopra, mi calzavano benissimo, soprattutto la tomaia, di un tessuto privo di parti in plastica, avvolge il piede in modo molto piacevole, il supporto sotto l’arco si avverte con una sensazione di sicurezza. Dopo averci fatto tre o quattro uscite tra dieci e quattordici chilometri senza problemi ho affrontato un trentaquattro: il risultato è stato che non mi sono accorto dei piedi e delle caviglie, e mi sono potuto concentrare sul resto: grande risultato. Certo, poi non è che camminassi granché bene ma tenuto conto degli scorsi lunghi e del fatto che erano comunque una bella distanza, resta un buon risultato per le scarpe.
Per fare un confronto, le Asics Kayano 20 sono molto più ammortizzate ma molto meno sostenenti sotto l’arco, alla fine mi risultano più stancanti per le caviglie. Forse la Asics GT2000 sono più sostenenti.
Le Brooks GTS 14 sono meno ammortizzate dalle Kayano ma restano comunque molto strutturate.
Mi mancano da provare le Adidas Sequence Energy, quelle con l’aggiunta della nuova suola “Boost” (quella che sembra polistirolo).
Tornando a queste Nike ST18: sembrano anche minimizzata come tomaia: molta meno plastica e meno e imbottitura, ne esce una scarpa più snella ma piacevole attorno al piede, forse alleggerita ma molto supportiva sotto l’arco.

Insomma, pronatori di tutta Italia forse possiamo finalmente avere un paio di scarpe strambe ma efficaci.

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