Una breve gara
in una ancora piacevole serata di inizio giugno, la “Correre con l’arte”, mi ha
fatto scoprire strade (s)correvoli che non vedo l’ora di riproporre e
condividere con qualche amico anche per gustarmi dettagli e viste che, nella
frettolosità e fatica di una gara, mi sono senz’altro sfuggiti.Oltretutto si
tratta di strade mai percorse sebbene quasi in città.
Si parte da
Piazzale Donatello (al cui centro galleggia l’isola del “Cimitero degli Inglesi”).
Il primo tratto
è un puro trasferimento: via Farina, via Mannelli, ponte al Pino, via Pacinotti.
Una volta attraversato anche viale Volta comincia il vero percorso.
Si sale per via
della Piazzuola con una pendenza sempre più impegnativa fino a spuntare dietro
l’ex-ospedale di Camerata.
Si prende via
di San Domenico come per tornare a Firenze ma alla prima curva, nel muro a
sinistra si apre una stradina, via di Camerata (anch’essa mai percorsa e mai,
vedendola, mi ero neppure posto il probleme di dove andasse finire).
Si comincia a
scendere. A via del Palmerino si gira a sinistra.
Alla prima
possibiltà si segue a destra, costeggiando un fosso che altri non è che il
torrente Affrico, neanche quello avevo mai visto. Si arriva a una rotonda in
cui via Lungo l’Africo si divincola tra via del Salviatino e viale Righi.
Si percorre via
Lungo l’Affrico che con la sua parallela costeggia una sorta di stretto
giardino che corre fino all’Arno: il torrente fu interrato negli anni ’50. Mi
ricordo che mio padre mi raccontava che nel dopoguerra per arrivare al
ristorante di mio nonno i clienti dovevano attraversare quell’affluente
dell’Arno.
Arrivati al
cavalcavia che porta a piazza Alberti (chi abbia avuto il piacere di percorrere
la maratona di Firenze se ne ricorderà con qualche brivido: quella breve ma
erta pendenza verso il 32° chilometro
non è da affrontare alla leggera. Ma si quj siamo all’ottavo chilometro di una
breve galoppata. Girando stretto a destra si riprende via Mannelli e si torna a
piazzale Donatello per dove siamo partiti concludendo i nostri 9km.
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