Solo per una decina
di giorni in montagna mi sono dovuto limitare portare con me il "minimo" indispensabile:
- Scarponi da trekking per le escursioni giornaliere (nonostante l’attenuante del numero enorme, sembrano scarponi da sci);
- Salomon da Trail running: aiutano molto quando si corre sui sentieri e sui fondi sassosi;
- Nike Structure Triax: oramai a fine carriera, nel caso in cui avessi un percorso puramente asfaltato e sterrato buono;
- Nike Free: insuperabili per il riposo del guerriero.
A vederle in
fila a me viene in mente la discalia: l’evoluzione della specie.
In realtà si tratta solo di avere lo strumento giusto al momento giusto, anche se la tendenza minimalista c'è anche nel trekking come nel running: scarpe sempre più leggere e meno protettive. In pratica è come scalare tutto di un livello: fare trekking anche su percorsi arditi con delle scarpe basse, fare running calzando scarpe che ti facciano sentire più il terreno.
Prima o poi pensionerò gli scarponi, ma come ci si sente sicuri con quei carrarmati ai piedi quando si affrontano fondi sassosi o difficili...
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