La corsa
innanzitutto. Ovviamente nessuno di noi corre per vivere (vale forse il
viceversa), mentre tutti (fatte salve rare eccezioni) hanno un lavoro, dei
legami, degli affetti, degli impegni, delle aspirazioni, degli obbiettivi, vari
problemi, spesso delusioni, e la corsa in tutto ciò serpeggia e funge da
fluidificante e da collante insieme, talvolta con sfumature maniacali, tanto
che non di rado chi ci sta vicino (conoscendoci ma non potendoci comprendere
interamente) sente il bisogno di richiamarci alla realtà. Noi per amore o per
quieto vivere cerchiamo di rassicurarli ma intimamente pensiamo: ma quale
realtà? Ma di che parlano?
Ecco, questo
libro parla di tutto ciò, dell’amore di un marito e di un padre, dei problemi
di coppia, del lavoro, di aspirazioni mancate, di situazioni da risolvere,
della società, dei rapporti con i vicini, di una società (la Finlandese) e
della sua storia, il tutto pervaso da una passione che sfocia nella mania ma
che tiene tutto insieme: la corsa.
Il libro è
bello e scritto bene, autoironico e poetico. Pensavo che un racconto o un romanzo, in cui si parli di corsa
senza parlare della corsa, non
esistesse. L’ho
trovato.
Via della
trincea, Kari Hotakainen, 2009, Iperborea.
(http://www.iperborea.com/titolo/169/)
PS: Debbo a un runner, Andrea con il quale ho condiviso una bella mattina tra Sesto e Monte Morello, questa scoperta
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Spero di correre una volta con te maratoneta stanco ce ne avrei proprio voglia
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