Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

giovedì 14 febbraio 2013

La finestra dell’ottavo chilometro

Oramai lo so, non dico che me lo aspetti perché mi pare impossibile dato che ogni volta che parto un lunghissimo faccio sempre una gran fatica nonostante che il ritmo sia tranquillo.
Tra parentesi, il passo da lunghissimo è proprio quello da ritmo “chiacchierata”, ottimo pertanto per passare un paio d’ore con un amico. E ringrazio di avere quasi sempre un compagno con cui condividere un lunghissimo: oltre a poter chiacchierare di qualunque cosa, aiuta moltissimo a distrarsi e a arrivare alla fine (diciamo almeno fino al ventesimo chilometro) quasi senza accorgersene.
Comunque tornando a quello che so e a cui accennavo all’inizio: per i primi chilometri mi sento sempre molto affaticato, e, se mi distraggo a pensare a quanti chilometri ancora dovrò fare, è dura non scoraggiarmi o perlomeno mi pare impossibile potercela fare.
Poi però succede una cosa strana: improvvisamente alzo la testa, sorrido al paesaggio, prendo con brio la guida, mi sento proprio bene. Lo so anche senza guardare il garmin: ho fatto otto chilometri. Ovviamente se non sono otto saranno nove, di certo non sono sei né dieci.
È la “finestra dell’ottavo chilometro”, quella a cui mi affaccio sereno a contemplare il paesaggio. Purtroppo la finestra va chiusa poco dopo il decimo chilometro. Anche allora quasi non me ne accorgo però ho ripreso a controllare l’andatura, la posizione, la respirazione per mantenere il passo del mio compagno. E tutto torna normale.
Quindi, almeno per me, oltre al “muro del trentesimo chilometro” (abitualmente per me varia tra il trentesimo e il trentaquattresimo, e se non è proprio un muro è comunque una bella cancellata), esiste la “finestra dell’ottavo chilometro”.

C’è nessuno che ha uno stato di grazia (o di crisi) ricorrente, tipo, che so, la “porta del ventesimo” o “lo stagno del venticinquesimo”? Parliamone!...

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