Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

sabato 9 marzo 2013

Deontologia del passante (c’è un limite a tutto!)


Lungarno, pressi del ponte da Verrazzano, sabato mattina.
Un uomo sulla cinquantina fuori dall’auto, sta parlando dal finestrino con qualcuno dentro. Mi vede avvicinare. Dubita poi si decide:
“Scusi”
“Sì?”
“Per prendere...”
“Mi dica”
Temporeggia ulteriormente, io sono già oltre, mi guarda stupito.
“Scusi ma non mi posso fermare...”
Mi sento uno stronzo, per me è un dovere dare indicazioni stradale ai forestieri e mi fregio di essere molto accurato, compatibilmente alle mie conoscenze e alla situazione. Quante volte ho semplicemente risposto: è troppo complicato a spiegarsi, mi segua si fa prima!... e poi ho l’ho guidato, anche in scooter o in auto, fino a un punto in cui fosse sufficientemente sicuro abbandonare il turista a se stesso e all’amletica segnaletica.
Ma mentre corro, no, non me lo doveva fare. C’è un limite a tutto!
Accanto alla deontologia del “locale” che deve aiutare il “foresto”, c’è anche quello dello “statico” che non deve interferire con il “dinamico”, insomma quello che corre anche se non sta inseguendo l’autobus non ci si può arrogare il diritto di fermarlo così senza un’emergenza vera. Si aspetta il prossimo passante. Che passi senza correre!

PS: per combinazione un secondo dopo ho incrociato altre due runners che venivano nel senso opposto. Si sarebbero trovate a tiro del turista di lì a poco: chissà se lui avrà avuto il coraggio di interpellarle. E soprattutto chissà se loro si saranno fermate...

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