Parole non retorica.
La retorica è l'arte della parola, del parlare in modo convincente.
Parlare o scrivere in modo non pensato, non costruito ("di getto" si ama dire con condiscendente superiorità) è una piacevole illusione, la retorica non è il male.
Però ci sono cose di cui si sente il bisogno di parlare senza però suonare retorici, costruiti e, in un certo senso, falsi.
Questo è il semplice motivo per cui non ho scritto, finora, niente sulla vicenda della maratona di Boston.
Solo sgomento e tristezza.
Ma questi sentimenti non avevano niente a che vedere con la corsa in sé e con l'atto di correre una maratona.
Quando qualcuno vuol attirare l'attenzione facendo del male, sceglie in modo razionale o irrazionale ma astratto e simbolico, un evento visibile.
Sarebbe potuto essere qualunque altro evento e sarebbe stato egualmente doloroso.
Di fronte al dolore e alla morte, la corsa non merita di per sé un'indignazione maggiore.
L'unica considerazione che mi sento di fare strettamente legata alla maratona in quanto connessa a questa vicenda luttuosa è la seguente: la maratona è un evento costituito da migliaia di persone che faticano, la parte attiva dello spettacolo, e da un analogo numero di spettatori che sostengono e incoraggiano i primi.
In pratica chi va a una maratona o la corre o è un parente o un amico di qualcuno che la corre. Più semplici passanti curiosi e genitori che insegnano ai propri figli a incitare e a applaudire (insegnando forse a anche all'emulazione futura) la fatica e il gesto puro, gratuito.
Chi ha scelto questo evento è come se avesse colpito un ritrovo famigliare. Solo che le famiglie riunite erano migliaia.
Sparse lungo quarantadue chilometri.
PS: nessuna immagine, potrebbe sembrare retorica pure quella.
Una passione per la corsa e per una città, Firenze. Dove correre a Firenze e quello che viene in mente correndo di-a-da-in-con-su-per-tra-fra questa città. Ti piace correre? Abiti a Firenze o potresti passarci? Spero che qualcuno dei miei suggerimenti possa aiutarti.
Perché
A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.
sabato 20 aprile 2013
Una famiglia lunga quarantadue chilometri (riflessione non retorica su Boston)
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