NOTA: questo post è di fatto superato. Per una situazione più recente potete riferirvi a: http://correreperfirenze.blogspot.it/2012/09/dove-correre-firenze-stato-dellarte.html
In ogni caso nella colonna sinistra potete consultare l'elenco di tutti i percorsi descritti.
Tempo addietro ho passato in rassegna i luoghi deputati alla corsa in Firenze, ossia quei comprensori che permettono di correre senza preoccuparsi delle auto, dedicando a ciascuno di essi una descrizione sintentica:
In ogni caso nella colonna sinistra potete consultare l'elenco di tutti i percorsi descritti.
Tempo addietro ho passato in rassegna i luoghi deputati alla corsa in Firenze, ossia quei comprensori che permettono di correre senza preoccuparsi delle auto, dedicando a ciascuno di essi una descrizione sintentica:
I luoghi della corsa
Poi avevo cominciato a descrivere alcuni percorsi più articolati, che purtroppo prevedono di utilizzare delle strade aperte al traffico, anche se con l'obbiettivo di minimizzare l'esposizione all'inquinamento e al pericolo utilizzando in parte parchi e in parte strade secondarie poco frequentate. La ragione di questo compromesso è semplicemente dettato dalla necessità di allenarsi più a lungo di quanto permettano i pochi parchi (o simili) già descritti e dalla mia fobia per ripetere più di una volta lo stesso percorso. Se non sono costretto da ragioni superiori cerco in tutti i modi di studiare un percorso (ovviamente circolare) che non si ripeta.
Prima di distrarmi con il racconto della maratona di Firenze del 2010 che mi ha preso per molte "puntate" avevo parlato di un paio di percorsi che utilizzo abitualmente:
I percorsi d’allenamento
Nei prossimi interventi voglio condividere con voi un altro percorso a cui ricorro soprattuto per i lunghissimi.
Poi affronterò percorsi interessanti ma più brevi per ovvie ragioni di tempo: rappresentano i miei allenamenti in pausa pranzo e pertanto non possono essere più "lunghi" di 40-50 minuti e sono locati in un'area tra Rifredi, Careggi, Castello, Quinto e Sesto e ovviamente le colline limitrofe. Cercherò di descriverli anche se ammetto che alcuni, quelli più "mossi", li conosco da poco, dato che li ho appresi - come ho avuto modo di raccontare - grazie a dei colleghi "stambecchi" che riescono a correre in salita (e in discesa) a delle andature invidiabili (e invidiate!). E li sto ancora imparando: li descriverò via via che li scopro.
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