Dialogo
epistolare tra zio e nipote, venerdì pomeriggio:
Nipote:
“Fai una meranda leggera domani pomeriggio verso le 16:30/17? ti prego non mi
rimandare al tuo blog! SI o NO...”
Si
vede che il nipote conosce profondamente lo zio, in particolare lo zio che
tiene questo blog)
Zio:
“Direi merenda sostanziosa: carboidrati+proteine.”
Notare
la pacifica professionalità, nessuna polemica, lo zio risponde alla questione, focalizzato
sulle esigenze del caro nipote.
Zio: “E
più tardi: 17.30-18”
Anche
qui riprende e corregge l’affermazione dubbiosa del caro nipote, senza
sottolineare in alcun modo un’opposizione, anzi, inizia con un “e” come se
fosse semplicemente un proseguo dell’affermazione precedente. Che psicologo, lo
zio.
Zio: “3h
per digerire ma non in tempo per avere di nuovo fame alle 21”
Non
si accontenta l’esperto zio di ammannire un indicazione assiomatica al caro
nipote, no, non sarebbe corretto, rientra nelle sue prerogative quella di
essere didascalico, affinché il caro nipote apprenda l’insegnamento non a
memoria come una poesiola alle elementari, ma ne possa far suo il ragionamento
che ne sta alla base. Che sensibilità pedagogica, questo zio.
Zio: “Però
vale la pena parlarne...”
Ecco
lì, lo zio che il caro nipote aveva dato prova di conoscere a fondo: ora il
runner-blogger avrà la giustificazione morale (o immorale) di scriverne sul suo
blog. Astuto questo zio psicologo.
Sabato
pomeriggio, ore 19 ho appena finito la mia merenda non leggera, dopo un
altrettanto non leggero pisolo di un paio d’ore: avevo semplicemente
bisogno di recuperare, il pisolo non ha
particolari fini propedeutici (o forse sì ma ne parliamo un’altra volta: la
teoria dei pisoli, potrebbe essere il titolo).
Fatto
sta che, non riuscendo a svegliarmi ho fatto merenda più tardi: 18.30-19. Giusto
per la cronaca. È un esperimento, questo. Mi sento la pancia piuttosto piena. Ho
evitato di stendermi di nuovo a leggere sul letto per cercare di digerire
meglio, o almeno averne la sensazione, stando eretto o seduto.
Cosa
ho mangiato:
- 2 fette di pane integrale, leggermente tostate
- 100g di bresaola
- 50g di mozzarella
- Un mezzo meloncino
- Un’albicocca
Ammetto
che avrei potuto fermarmi ai primi due punti e avrei ottemperato alle mie
indicazioni facendo anche bella figura con il caro nipote. Il problema è che io
adoro la mozzarella, per tacer del melone...
L’albicocca
in onore del potassio. (Fulvio di solito in allenamento consiglia tre
albicocche secche al giorno: mi domando ma un’albicocca secca ha gli stessi
contenuti di minerali di una corrispondente albicocca fresca? A occhio direi di
sì, però andrebbe approfondito)
Di
sicuro la merenda non è stata leggera, è terminata 2 ore prima della gara. Più
tardi mi concederò un caffè come da rituale consolidato (non scaramantico, io
non ci credo però non si sa mai).
Appuntamento
con i due nipoti alle 20.15 davanti alla Misericordia in piazza Duomo. Burp!
Tra un po’ comincio la vestizione e parto. Vediamo come finisce l’esperimento.
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