Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

sabato 23 giugno 2012

Merenda prima della Notturna di San Giovanni (un dialogo zio-nipote e un esperimento)


Dialogo epistolare tra zio e nipote, venerdì pomeriggio:
Nipote: “Fai una meranda leggera domani pomeriggio verso le 16:30/17? ti prego non mi rimandare al tuo blog! SI o NO...”
Si vede che il nipote conosce profondamente lo zio, in particolare lo zio che tiene questo blog)
Zio: “Direi merenda sostanziosa: carboidrati+proteine.”
Notare la pacifica professionalità, nessuna polemica, lo zio risponde alla questione, focalizzato sulle esigenze del caro nipote.
Zio: “E più tardi: 17.30-18”
Anche qui riprende e corregge l’affermazione dubbiosa del caro nipote, senza sottolineare in alcun modo un’opposizione, anzi, inizia con un “e” come se fosse semplicemente un proseguo dell’affermazione precedente. Che psicologo, lo zio.
Zio: “3h per digerire ma non in tempo per avere di nuovo fame alle 21”
Non si accontenta l’esperto zio di ammannire un indicazione assiomatica al caro nipote, no, non sarebbe corretto, rientra nelle sue prerogative quella di essere didascalico, affinché il caro nipote apprenda l’insegnamento non a memoria come una poesiola alle elementari, ma ne possa far suo il ragionamento che ne sta alla base. Che sensibilità pedagogica, questo zio.
Zio: “Però vale la pena parlarne...”
Ecco lì, lo zio che il caro nipote aveva dato prova di conoscere a fondo: ora il runner-blogger avrà la giustificazione morale (o immorale) di scriverne sul suo blog. Astuto questo zio psicologo.

Sabato pomeriggio, ore 19 ho appena finito la mia merenda non leggera, dopo un altrettanto non leggero pisolo di un paio d’ore: avevo semplicemente bisogno  di recuperare, il pisolo non ha particolari fini propedeutici (o forse sì ma ne parliamo un’altra volta: la teoria dei pisoli, potrebbe essere il titolo).
Fatto sta che, non riuscendo a svegliarmi ho fatto merenda più tardi: 18.30-19. Giusto per la cronaca. È un esperimento, questo. Mi sento la pancia piuttosto piena. Ho evitato di stendermi di nuovo a leggere sul letto per cercare di digerire meglio, o almeno averne la sensazione, stando eretto o seduto.
Cosa ho mangiato:
  • 2 fette di pane integrale, leggermente tostate
  • 100g di bresaola
  • 50g di mozzarella
  • Un mezzo meloncino
  • Un’albicocca


Ammetto che avrei potuto fermarmi ai primi due punti e avrei ottemperato alle mie indicazioni facendo anche bella figura con il caro nipote. Il problema è che io adoro la mozzarella, per tacer del melone...
L’albicocca in onore del potassio. (Fulvio di solito in allenamento consiglia tre albicocche secche al giorno: mi domando ma un’albicocca secca ha gli stessi contenuti di minerali di una corrispondente albicocca fresca? A occhio direi di sì, però andrebbe approfondito)

Di sicuro la merenda non è stata leggera, è terminata 2 ore prima della gara. Più tardi mi concederò un caffè come da rituale consolidato (non scaramantico, io non ci credo però non si sa mai).
Appuntamento con i due nipoti alle 20.15 davanti alla Misericordia in piazza Duomo. Burp! Tra un po’ comincio la vestizione e parto. Vediamo come finisce l’esperimento.

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