La
morale ve la dico subito: sarebbe meglio se la sera andassi a dormire
anziché a correre.
Per
fortuna tira un po' di vento, ho detto al via. Ed era vero: non faceva
caldo e non era afoso. A stare fermi.
Per
le prime centinaia di metri sono rimasto in piedi grazie poggiandomi alle
schiene davanti a me e rimbalzando sui gomiti di chi mi stava di lato.
Dopo
tre chilometri sono scoppiato e essendo pure da solo (nella folla) ho
cominciato a rallentare.
Allora
mi è venuto in mente di ricorrere, a mo’ di esperimento pseudo-scientifico, a
quella risorsa cui ho accennato poche settimane fa a proposito della DJTen (DeeJayTen Firenze 2012 – Mi sono migliorato ma ho sbagliato tutto!) e su cui ho
discettato in seguito (Corsa e culi
(niente volgarità, siamo runners!)).
Qui
sarebbe opportuno che Elena non leggesse.
Quindi
stavo dicendo, oh, allora: non leggere! Allora fai te, io te l'ho detto.
Insomma,
il primo culo mi ha passato in Borgo La Croce, gruppo podistico Le Panche,
alta, abbronzata, passo disteso, lunghe gambe, forse tiene le spalle contratte,
sembra quasi che abbia il collo corto, lascio che mi distanzi di qualche metro
ma mi rendo conto che non le posso stare dietro.
In piazza D’Azeglio mi passa
un'altra ragazza, molto bassa, che corre tutta inclinata in avanti, come se
stesse per tuffarsi, sollevando molto i talloni dietro. Mi ricorda che spostando
un po' il busto in avanti potrei correre meglio, ma non c'è modo di resistere
neanche a lei.
Al
terzo, gruppo podistico Il Fiorino mi pare ma la luce stava calando, mi
sono rassegnato: sarà anche questione di testa però non basta per spiegare
tutto. Sono solo al quarto chilomentro e non ne posso già più, accarezzo anche l'idea
di fermarmi però poi provo vergogna: tira via una maratona, ma fermarsi a una
10km sarebbe offensivo nei confronti dei compagni del gruppo. Passato il ponte
alla Carraia ho definitivamente tirato i remi in barca.
In Borgo San
Frediano mi passa l’ennesima ragazza (ormai ho perso il conto) con pantaloncino da
competizione, in pratica un costume da bagno: niente da fare, non riesco
neppure dare il comando alle gambe: connessione non disponibile. Esperimento concluso. La morale? Non c’è
culo che tenga: prima ci vogliono le mie gambe, e tutto quello che ci sta sopra.
Dell’altro
esperimento, quello sull’alimentazione (Merenda prima
della Notturna di San Giovanni (un dialogo zio-nipote e un esperimento)),
non si può dire molto: la merenda non ha contribuito a una buona prestazione (che non c'è stata) ma non ho
percepito un appesantimento o un fastidio specifico. Di certo non ho avuto
fame, fine lì. Magari la prossima volta potrei fare a meno di mozzarella e
melone.
Zio Saggio, vai a dormire la sera, che è meglio.
Caro "Zio Saggio", se veramente fossi andato a letto la sera della Notturna di San Giovanni non avresti avuto nè materiale nè spunti per scrivere e ti saresti perso una bella ma calda serata fiorentina.Un consiglio: non te la prendere troppo perchè a volte non dipende dalle strategie o dall'alimentazione, dipende solo da noi stessi! Firmato "Caro Nipote"
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