Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

domenica 24 giugno 2012

Notturna da dimenticare (e non c'è culo che tenga)


La morale ve la dico subito: sarebbe meglio se la sera andassi a dormire anziché a correre.

Per fortuna tira un po' di vento, ho detto al via. Ed era vero: non faceva caldo e non era afoso. A stare fermi.
Per le prime centinaia di metri sono rimasto in piedi grazie poggiandomi alle schiene davanti a me e rimbalzando sui gomiti di chi mi stava di lato.
Dopo tre chilometri sono scoppiato e essendo pure da solo (nella folla) ho cominciato a rallentare.
Allora mi è venuto in mente di ricorrere, a mo’ di esperimento pseudo-scientifico, a quella risorsa cui ho accennato poche settimane fa a proposito della DJTen (DeeJayTen Firenze 2012 – Mi sono migliorato ma ho sbagliato tutto!) e su cui ho discettato in seguito (Corsa e culi (niente volgarità, siamo runners!)).

Qui sarebbe opportuno che Elena non leggesse.
Quindi stavo dicendo, oh, allora: non leggere! Allora fai te, io te l'ho detto.
Insomma, il primo culo mi ha passato in Borgo La Croce, gruppo podistico Le Panche, alta, abbronzata, passo disteso, lunghe gambe, forse tiene le spalle contratte, sembra quasi che abbia il collo corto, lascio che mi distanzi di qualche metro ma mi rendo conto che non le posso stare dietro. 
In piazza D’Azeglio mi passa un'altra ragazza, molto bassa, che corre tutta inclinata in avanti, come se stesse per tuffarsi, sollevando molto i talloni dietro. Mi ricorda che spostando un po' il busto in avanti potrei correre meglio, ma non c'è modo di resistere neanche a lei.
Al terzo, gruppo podistico Il Fiorino mi pare ma la luce stava calando, mi sono rassegnato: sarà anche questione di testa però non basta per spiegare tutto. Sono solo al quarto chilomentro e non ne posso già più, accarezzo anche l'idea di fermarmi però poi provo vergogna: tira via una maratona, ma fermarsi a una 10km sarebbe offensivo nei confronti dei compagni del gruppo. Passato il ponte alla Carraia ho definitivamente tirato i remi in barca. 
In Borgo San Frediano mi passa l’ennesima ragazza (ormai ho perso il conto) con pantaloncino da competizione, in pratica un costume da bagno: niente da fare, non riesco neppure dare il comando alle gambe: connessione non disponibile. Esperimento concluso. La morale? Non c’è culo che tenga: prima ci vogliono le mie gambe, e tutto quello che ci sta sopra.

Dell’altro esperimento, quello sull’alimentazione (Merenda prima della Notturna di San Giovanni (un dialogo zio-nipote e un esperimento)), non si può dire molto: la merenda non ha contribuito a una buona prestazione (che non c'è stata) ma non ho percepito un appesantimento o un fastidio specifico. Di certo non ho avuto fame, fine lì. Magari la prossima volta potrei fare a meno di mozzarella e melone.

Alla fine, oltre a essere stato superato anche da chi nel mio gruppo era partito, con maggiore umiltà, a velocità più controllata (Luigi mi ha solo sorriso dicendo, senza infierire, “strategia sbagliata!"), il Caro Nipote, partito dopo e arrivato dopo, ci ha messo 5" meno dello Zio Saggio. Il Caro Nipote che ha cominciato a correre da pochi mesi. 
Zio Saggio, vai a dormire la sera, che è meglio.

1 commento:

  1. Caro "Zio Saggio", se veramente fossi andato a letto la sera della Notturna di San Giovanni non avresti avuto nè materiale nè spunti per scrivere e ti saresti perso una bella ma calda serata fiorentina.Un consiglio: non te la prendere troppo perchè a volte non dipende dalle strategie o dall'alimentazione, dipende solo da noi stessi! Firmato "Caro Nipote"

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