Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

martedì 19 febbraio 2013

Il disgusto (zuccotto, pomodori e cetrioli)

Ci sono voluti vent’anni perché riuscissi a rimangiare lo Zuccotto (una sorta di cassata gelato a forma semisferica con la superficie esterna di pasta soffice leggermente imbevuta di liquore) dopo una indigestione occorsami da piccolo di cui non ricordo assolutamente nulla (tranne una costante avversione a quel dolce).
Per cinque anni ho scansato pomodori e cetrioli (soprattutto se abbinati) dopo quattro giorni di villeggiatura forzata in un impianto nel mezzo della costa libica. A pranzo e a cena venivamo accompagnati con estrema formalità in una grande sala, con vista sul mare e su una terrazza con piscina intoccata dagli anni settanta. Per quattro giorni, a pranzo e a cena si ripeteva un rito che iniziava immancabilmente con un piatto di verdura: pomodori e cetrioli.
E allora?
Sono preoccupato.
Domenica scorsa ho partecipato alla Mezzamaratona di Scandicci come d’abitudine negli ultimi anni. A sei chilometri dalla fine ho avuto una inattesa crisi: improvvisamente ho rallentato nettamente mentre lo sforzo rimaneva lo stesso (me ne sono accorto solo perché perdevo visibilmente terreno rispetto ai vicini di corsa). Alla fine ero stranamente distrutto e non mi riusciva neppure di rifocillarmi al ristoro. Andando verso l’auto mi sono appoggiato alla spalla di Gianluca – io che sono quasi il doppio di lui – che è rimasto sorpreso da quello che non era un abbraccio fraterno.
Arrivato a casa mi sono infilato nel letto e ho scoperto di avere qualche linea di febbre (sufficiente a mettermi cappaò) per poi arrivare a trentotto nel pomeriggio (moribondo).
Il giorno dopo è passato quasi tutto ma sono preoccupato: e se poi rimanessi disgustato dalla corsa, associata nella mia testa a quel ricordo fastidioso?
Già ho notato che non posso per il momento ricorrere alla corsa per addormentarmi: non mi tranquillizza come invece era solita fare (La corsa: relax con fuga finale).
Speriamo che passi.

PS: Vi immaginate: non riuscire più a correre per associazione mentale? Sarebbe la dimostrazione per assurdo che la corsa è un'attività primariamente intellettuale anziché fisica...
Bel risultato... Spero solo che mi passi (senza metterci anni).

2 commenti:

  1. Questa volta ti sbagli, la corsa e' un altra cosa, solo pura distrazione, altrimenti tutto si ricollega alla famosa sindrome dell'autobus, ma poi si supera comunque e detto da me.....

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  2. Oh beh speriamo di no, ora sono a letto con 38.5 dopo una sessione di ripetute impegnative...
    Se la tua teoria è corretta, potrei schifarmi...
    Non so, ad ogni modo al momento non vedo l'ora di riprendere gli allenamenti °L°

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