Si avvicina il
giorno della maratona di Firenze.
Finché ci si
allena, resta laggiù, un obbiettivo all’orizzonte.
Poi cominciamo a rilassarci
perché i lunghissimi sono finalmente finiti, mentre lei è ancora lontana: mancano tre settimane.
Gli allenamenti si fanno più soddisfacenti, si sentono
gli effetti della preparazione: la capacità di fare bene le ripetute
programmate o di tenere medie sostenute anche su distanze discrete, come una mezzamaratona, ci sorprendono e ci lusingano.
Teniamo caldo il motore senza stressarlo troppo.
La domenica prima ne approfitterò per passare un po’ di tempo con mio nipote:
una quindicina di chilometri a “andatura maratona”, due chiacchiere, qualche
allungo e un po’ di stretching. E sentirsi bene, riposato. L’ultima settimana
non conta proprio: quel che è fatto è fatto.
Ritengo pretenzioso
aggiungere indicazioni a una pletora di raccomandazioni più o meno saccenti da parte di innumerevoli esperti, ma
vorrei accompagnarvi da qui alla maratona di Firenze con 6 pillole di saggezza,
poche parole ma nella speranza di condividere almeno qualche frutto delle esperienze
passate.
Da vecchio zio.
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