Può essere una
variante l’inizio del Bosco degli Elfi, che ne sostituirebbe una parte
asfaltata con un tratto sterrato ma interessante, oppure della Cava. In
questo secondo caso, partendo con l’Arco e continuando con la Cava (in senso inverso),
si ottiene un percorso che ha una sua valenza individuale. È quest’ultimo
quindi che vi descriverò rapidamente
Ad ogni buon
conto per cominciare si arriva a Quinto Alto e si imbocca via di Fontemezzina come
per iniziare il percorso del Bosco degli Elfi. Passo sopra la scritta "VIA DELLO
STRAZIO E", sempre riflettendo su quale potrebbe essere la parola cancellata e
perché è stata cancellata, arrivo alla sterrata sulla sinistra che sale
dolcemente tra gli ulivi.
Dopo poche
decine di metri siamo dietro la torre ristrutturata che avevo ammirato dal
basso, passiamo sotto il ponte che, poggiando su tre piccoli archi a tutto
sesto collega la casa al terrazzamento che si trova a livello del primo piano.
I miei fantasiosi compagni di scampagnate hanno avuto l'ardire di chiamarlo "l'arco romano" ma penso che gli sia sfuggito così, perché suona bene e forse anche a causa dell'euforia della salita, comunque sebbene io riporti sempre i toponimi come me li raccontano loro, stavolta con un moto indipendentista stralcio il romano.
La strada sterza bruscamente a destra salendo costeggiando il bosco.
I miei fantasiosi compagni di scampagnate hanno avuto l'ardire di chiamarlo "l'arco romano" ma penso che gli sia sfuggito così, perché suona bene e forse anche a causa dell'euforia della salita, comunque sebbene io riporti sempre i toponimi come me li raccontano loro, stavolta con un moto indipendentista stralcio il romano.
La strada sterza bruscamente a destra salendo costeggiando il bosco.
Il fondo è
piuttosto sconnesso: devo fare particolare attenzione ai grossi sassi che
ingombrano il cammino.
Si continua a
salire per poi scendere leggermente per spuntare sulla strada asfaltata che
abbiamo percorso in direzione del bosco degli Elfi.
Stavolta però la prendiamo
in discesa tornando a valle per qualche centinaia di metri fino a trovare sulla
nostra sinistra via di Tassinaia che altri non è che la fine del giro della Cava:
lo percorriamo in senso inverso risalendo alla Cava e poi si torna a casa riscendendo giù per il percorso noto.
Alla fine la variante dell'arco è un modo per allungare il giro della cava, facendolo al contrario, tanto che alla fine sembra davvero di aver fatto un giro nuovo.
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