Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

mercoledì 3 ottobre 2012

Alien nei miei polpacci (dopo 35km però)


Finito l’ultimo lunghissimo, fatto poco stretching e sono tornato a casa. Mentre mi toglievo faticosamente l’armatura (pantaloncini “grigliati” Salomon - Quello che le mogli (dei runners) non sanno - e gambaletti della nonna) sono rimasto sdraiato per terra con la sensazione che, come mi fossi mosso, sarei stato colto da un crampo da qualche parte.
Restando sdraiato a terra ho sollevato i piedi poggiandoli sul letto, pensando di fare cosa sensata. Aiuta la circolazione? In che modo? Non solo sapevo esattamente e comunque ero troppo stanco per pensare e la posizione con le gambe dritte in diagonale dal letto a me sul pavimento non pareva essere fastidiosa. Noto un movimento, il polpaccio sinistro vibrava, pulsava. Ho guardato anche il destro e vedo la medesima pulsazione.
Ho chiamato Elena per avere un testimone, e ho anche urlato che si sbrigasse, non volevo che il fenomeno sparisse, come ero certo, da un momento all’altro. Ma il fenomeno non è sparito. Arrivata anche Elena, le ho indicato i polpacci e anche lei si è messa ad osservarli con la curiosità di un entomologo di fronte a uno scarafaggio gigante.
I due polpacci continuavano indisturbati a pulsare come se fossero stati percorsi da onde sottocutanee che andavano dal piede verso il ginocchio e poi indietro, come una risacca.
Non erano contrazioni, né terminavano in crampi, anzi questi “gonfiori” continuavano a muoversi in modo fluido. Ho pensato che fosse la circolazione che riprendeva una volta tolta la costrizione dei gambaletti ma ho osservato attentamente e non erano il fluire del sangue nelle grosse vene superficiali, anzi le vene si muovevano solidalmente con l’onda.
La cosa è continuata per vari minuti su entrambi i polpacci. Tanto che ho chiesto a Elena di massaggiarli sommariamente per vedere se il fenomeno cessava. Poi ho tirato giù i piedi e con i polpacci morbidi li ho un po’ “palleggiati”. Alla fine ho deciso di ignorare per un po’ il tutto nella speranza che se non avessi guardato sarebbe passato tutto. Mi sono alzato con fatica e sono andato a fare la doccia evitando di guardare in basso.
Ma io lo so, perché io li ho visti: c’erano due alien che si aggiravano su e giù dentro i miei polpacci.

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