Perché

A me piace leggere, scrivere e correre. Ultimamente riesco a scrivere solo racconti o considerazioni legate alla corsa. E cerco di scovare racconti o romanzi legati in qualche modo alla corsa. E, appena posso, corro. Speriamo non sia grave.

lunedì 14 maggio 2012

Guarda Firenze 2012 - due titoli per un post: 1. Bello vincere tutti; 2. Predicare bene e razzolare male: la gestione della gara


Per ricordare questa giornata ho due prospettive. Nell'incertezza vediamole entrambe. Partiamo dalla seconda, quella più tecnica:


Predicare bene e razzolare male: la gestione della gara
Ossia come sbagliare la gestione della gara.
Stavolta si trattava di una gara breve pertanto più semplice nel senso che con minori problemi preparatori, fisiologici, muscolari, nutrizionali, psicologici.
Avevo anche visionato recentemente il percorso e avevo anche abbozzato una strategia di gara (Guarda Firenze ma non ti distrarre): in pratica bastava che impostassi la velocità di riferimento e poi inserissi il pilota automatico...
Però avevo pure previsto cosa avrei fatto e, nonostante il libero arbitrio e l'esperienza, ho fatto quello che avevo previsto che avrei fatto e che,  razionalmente, non avrei voluto fare...
Sono partito a razzo: almeno 10-15" più veloce di quanto avrei dovuto (previsto!). 

Ho resistito benino in salita (ho notato per esempio che ho perso poche posizioni e ho addirittura sorpassato qualcuno). 
Sul falso piano ho cominciato a soffrire invece che a recuperare.
In discesa ho cominciato a tirare i remi in barca mentre perdevo posizioni e non riuscivo a tenere il contatto con il mio compagno di corsa.
Gli ultimi due chilometri sofferti, con un'andatura ben più lenta della velocità prevista che per altro avrei dovuto oltrepassare proprio in quell'ultimo tratto in un sperato allungo finale... 

Sono riuscito a riprendere un minimo di dignità solo alle ultime centinaia di metri, chiudendo con un tempo soddisfacente (un minuto meno dell'anno scorso) sebbene peggiore di quanto sperato.
insomma da manuale: cosa non avrei dovuto fare pur sapendo già prima...

Detto ciò, vengo all'altra prospettiva ossia quella più sentimentale:



Bello vincere tutti

  • è stato bello correre insieme a tanti amici e colleghi (essere riusciti ad avere una maglia comune è poca cosa ma riesce a affratellare, a rendere parte di una squadra, di un gruppo, - sì,è una parola grossa - di una sorta di famiglia);
  • è stato bello correre con mio nipote Filippo (che non è un ragazzino, sono diventato zio molto giovane!) ma è la prima volta che correva dieci chilometri e una gara podistica: è andato bene e spero che continui;
  • è stato bello arrivare all'ultima curva e trovare il tifo caloroso di un carissimo amico e di suo figlio;
  • è stato bello vincere tutti, dal fenomeno che ha vinto un bel pile viola marcato Firenze Marathon (invidia!), agli scalmanati a cui cerco di star dietro in pausa pranzo che ci hanno messo sui 40', a Ema che si sta riprendendo, a Filippo con la sua prima 10km chiusa in 51', al collega che ce ne ha messi 58 di minuti, radioso per aver fatto meglio di ben due minuti rispetto alle sue aspettative!

Morale: correre a piedi è bello anche se faticoso ma la sensazione e il ricordo permangono, la fatica si dimentica presto. Fatica?

Morale 2: se si facesse sempre bene non ci sarebbe gusto a migliorarsi la prossima volta. Che sicuramente sbaglierò di nuovo, magari qualche altra cosa, per evitare di perseverare!

1 commento:

  1. io t'ho visto bene ed ero quello che faceva il tifo caloroso. Sono molto orgoglioso del mio amico che corre. Tutte le volte che ti vedo in gara desidererei essere lì con te a condividere la fatica, le chiacchiere, il freddo, il vento, il sole e quant'altro. Il porfido sotto i piedi, la bellezza dei monumenti di firenze, l'odore di canfora e il calore della partecipazione della famiglia dei podisti. Bravo

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